Gela. Verrà giudicato con il rito abbreviato il medico quarantaseienne Paolo Lizzadro, ex operatore del pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele, finito sotto processo per rispondere delle accuse di violenza sessuale e lesioni gravi ai danni di una donna.
Dopo il recente rinvio a giudizio, la corte presieduta dal giudice Paolo Fiore, affiancato dai magistrati Manuela Matta e Patrizia Castellano, ha ammesso le richieste formulate dalla difesa dell’imputato.
Il rito abbreviato, inoltre, è stato condizionato all’esame in aula della presunta vittima che, con la sua denuncia, ha permesso agli inquirenti di avviare le indagini. Nel corso della prima udienza del processo appena apertosi, i difensori del medico sono riusciti ad ottenere l’effettuazione di una perizia che possa confermare il collegamento tra i fatti contestati a Lizzadro e i danni subiti dalla vittima, costituitasi parte civile insieme alle due figlie.
Le richieste formulate dal legale dell’imputato sono state contestate sia dall’avvocato Fabrizio Ferrara che rappresenta la donna finita al centro delle attenzioni del medico sia dal pubblico ministero Elisa Calanducci. Alla fine, però, la corte, in camera di consiglio, ha scelto di ammetterle. Nel caso di un’eventuale condanna, quindi, l’imputato potrà usufruire di una riduzione della pena.