Gela. I numeri del contagio da Covid in città stanno mettendo sotto pressione l’intero nosocomio locale. Al “Vittorio Emanuele” è un’emergenza continua. Diversi sanitari e amministrativi sono risultati positivi. Assicurare il pieno rispetto dei protocolli pare sia sempre più complicato. Tutto è concentrato sui casi Covid. Uno stato di fatto che spinge i componenti della commissione consiliare sanità a chiedere quasi un atto di coraggio, alle autorità sanitarie e all’amministrazione comunale. “Gli ospedali dei centri limitrofi – dice il presidente della commissione Rosario Trainito – devono essere convertiti in centri Covid, lasciando il “Vittorio Emanuele” solo come pre-triage. Questo significa che un paziente Covid riscontrato al “Vittorio Emanuele” verrebbe trasferito negli ospedali vicini, senza saturare quello di Caposoprano, dove invece sarebbe possibile assicurare assistenza anche in reparti non Covid”. Trainito ha condiviso questa proposta, che probabilmente verrà inoltrata al sindaco, con gli altri componenti della commissione Carlo Romano e Gaetano Orlando. I pazienti Covid si concentrerebbero nelle strutture di Niscemi e Mazzarino. “Al “Vittorio Emanuele” non si può concentrare tutto sui casi di Covid – dice ancora Trainito – bisogna assicurare i parti e tutte le attività di altri reparti fondamentali”.
I tre consiglieri chiedono ufficialmente, inoltre, che Asp scelga un responsabile tamponi solo per il territorio di Gela. “Ci sono numeri mai così preoccupanti – conclude Trainito – un responsabile per il monitoraggio dei tamponi dovrà occuparsi solo dei test effettuati in città”.