Gela. Pizzini per gestire le attività illecite e per gli ordinativi del traffico di droga. Così il boss sessantenne Salvatore Rinzivillo avrebbe gestito gli affari del gruppo, ricostruiti con l’inchiesta “Cleandro”, una delle costole della maxi indagine antimafia “Extra fines”. Aspetti che sono stati raccontati dal carabiniere Marco Lazzari, a sua volta coinvolto nell’inchiesta madre e già condannato in primo grado. E’ stato sentito, in collegamento video, nel corso dell’istruttoria dibattimentale, scaturita dal blitz “Cleandro”. I pm della Dda di Caltanissetta e quelli romani concentrarono l’attenzione sul presunto traffico di droga gestito da Rinzivillo e da alcuni uomini di fiducia. Lazzari ha parlato di quanto gli avrebbe raccontato Ivano Martorana, ritenuto tra i contatti più stretti di Rinzivillo per la droga. Proprio Martorana si è invece avvalso della facoltà di non rispondere. I pizzini, secondo quanto spiegato dal militare, Rinzivillo li prelevava all’interno di un’attività di onoranze funebri a Castelvetrano, in provincia di Trapani, e da “un barbiere”. “Martorana mi consegnò degli schizzi di questi esercizi commerciali e degli scritti”, ha aggiunto. Il carabiniere, insieme al boss sessantenne e proprio a Martorana, si recò in Germania. Dal suo racconto, sono emerse possibili tensioni tra i gelesi e gli agrigentini che avrebbero fatto parte della rete del traffico. “C’era un turco – ha proseguito Lazzari – che si riforniva in Sud America e poi la droga arrivava in Calabria e raggiungeva la Germania e la Sicilia”. Al collegio penale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, ha raccontato di aver saputo diversi particolari emersi da colloqui con Martorana, anche durante i processi. Lo stesso Martorana, secondo gli investigatori attivo nel traffico di droga dalla Germania, gli avrebbe detto di temere ripercussioni, dopo aver subito minacce, indirizzate anche ai familiari. Pare che volesse uscire dal giro degli stupefacenti.
Rinzivillo e il suo presunto contatto tedesco rispondono di questi fatti davanti al gup del tribunale di Caltanissetta, con il rito abbreviato. Sono già state avanzate richieste di condanna nei loro confronti. A dibattimento invece sono l’altro gelese Riccardo Ferracane, Francesco Doddo, Giuseppe Cassaro, Vincenzo Spiteri e Gabriele Spiteri. Sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Flavio Sinatra, Giovanni Lomonaco e Walter Tesauro.