Gela. Dovranno essere nuovamente i giudici della Corte d’appello di Caltanissetta a valutare la posizione del trentaseienne Emanuele Brancato. Dopo i primi due gradi di giudizio e sulle spalle una condanna a sei anni e quattro mesi di reclusione, si è rivolto ai magistrati di Cassazione. Assistito dagli avvocati Giacomo Ventura e Giuliano Domenici, fu coinvolto nell’inchiesta antidroga “Samarcanda”. Secondo gli investigatori sarebbe stato Brancato, soprannominato “Jimmy”, a fornire sostanze stupefacenti ad un vasto giro di clienti. Per gli inquirenti, sarebbe riuscito inoltre a piazzare in città un chilo di cocaina, acquistato in Calabria. I giudici romani, accogliendo alcune delle richieste della difesa, hanno disposto l’annullamento con rinvio.
Toccherà ancora ai giudici di appello occuparsi della sua vicenda, probabilmente anche rispetto all’entità della pena impostagli. La difesa ha sempre ridimensionato il ruolo di Brancato, escludendo che abbia mai organizzato lo spaccio.