Gela. Lavoratori assunti fuori dal bacino di disponibilità, operai dell’indotto storico spesso tagliati fuori e scelte contrattuali, secondo i sindacati non in linea con l’accordo del 2014. Tutti elementi che hanno indotto le organizzazioni confederali di Cgil, Cisl e Uil e le categorie dei metalmeccanici di Fiom, Fim e Uilm a chiedere e ottenere un incontro in prefettura sull’attuale situazione dell’indotto di raffineria. Il vertice, in remoto, si è tenuto oggi, ma sindacati, aziende e Sicindustria Caltanissetta rimangono distanti. Ci sono attualmente diverse vertenze aperte, a cominciare da quella per l’assorbimento degli ex lavoratori Eurotec. Al vertice hanno preso parte i rappresentanti di Oleodinamica, Ergo Meccanica, Control e Lorefice, tutte aziende che operano nell’indotto di raffineria e Enimed. Secondo i sindacati, nel definire le assunzioni gli imprenditori dell’indotto violerebbero gli accordi, già sanciti proprio in prefettura. Un’intesa, nonostante l’intervento del prefetto, non c’è. Anzi, i sindacati rivendicano le loro posizioni. In collegamento, c’erano anche manager Eni.
“Abbiamo rispetto del contenuto del protocollo e dato che ad oggi non esiste altro quello è l’unico strumento di lavoro condiviso con le controparti e come tale va rispettato e non sottovalutato perché in un mondo che cambia e noi ne siamo consapevoli, due cose non possono cambiare, la coerenza e il rispetto – dicono i confederali Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania e i metalmeccanici Orazio Gauci, Alessio Pistritto e Nicola Calabrese – coerenza è il valore essenziale per l’esercizio di alcuni ruoli di vertice della rappresentanza del mondo del lavoro. Il rispetto è addirittura la condizione preliminare per rendere efficace un incontro istituzionale. Questo lo diamo a tutti e vorremo riceverlo da tutti. L’incontro di oggi è rimasto aperto, dato che nulla si è concluso a partire dal futuro dei lavoratori ex Eurotec e delle altre vertenze in essere. Nei prossimi giorni, ci saranno incontri nelle sedi istituzionalmente deputate. E’ chiaro che gli strumenti di rivendicazione sono sempre attivi”. Sul prossimi futuro dei lavori in raffineria, sempre in settimana, si è tenuto un confronto tra le organizzazioni sindacali di settore di Filctem, Femca, Uiltec e Ugl e i vertici del cane a sei zampe. Nel caso dell’indotto, però, viene ribadita la necessità che si utilizzino parametri chiari per le assunzioni, rispettando gli accordi già sanciti. Tra sindacati e aziende rimangono distanze notevoli.