Gela. Lungo confronto, conclusosi poco prima di mezzanotte, quello andato in scena a Palazzo di Città tra i vertici del Partito Democratico provinciale, i rappresentanti Pd in consiglio comunale, i segretari di circolo della città, il sindaco Angelo Fasulo.
A reggere le fila dell’intero vertice riparatore, l’oramai onnipresente tema dei debiti fuori bilancio e delle relative censure mosse dai magistrati della Corte dei conti regionale. “Bisogna individuare con precisione i colpevoli di ogni singolo debito, compresi i dirigenti”.
Questo il monito fatto pervenire al sindaco dai consiglieri comunali democratici.
In sostanza, gli esponenti del partito vogliono capire se l’arrivo in aula, ad anni di distanza, di decine di debiti fuori bilancio sia il risultato di una strategia orchestrata tra gli uffici del municipio. Ovvero, tardare il più possibile la validazione dei debiti per non pesare eccessivamente sui bilanci approvati durante gli ultimi anni. A cercare di mediare tra le posizioni, spesso conflittuali, di sindaco e gruppo consiliare del Pd c’erano il segretario provinciale Giuseppe Gallè e il suo vice Giampaolo Alario. Se, da un lato, il sindaco Fasulo ha messo in luce la tenuta dei conti dell’ente nonostante la mole da circa quattordici milioni di euro di debiti piovuta sulla sua amministrazione; dall’altro, il capogruppo Giacomo Gulizzi, in rappresentanza dei compagni di partito, ha chiesto chiarezza per evitare speculazioni.
Morale della favola? Non è da escludere che il vertice, peraltro disertato da alcuni consiglieri del partito, possa ripetersi già tra una ventina di giorni, con l’obiettivo di capire se le procedure per l’individuazione degli eventuali responsabili della staffa-debiti siano intanto partite. Dopo le recenti polemiche, e davanti all’impegno d’analizzare le presunte responsabilità sui debiti della discordia assunto nel corso della riunione, i consiglieri Pd hanno ribadito il loro appoggio al sindaco e compagno di partito Angelo Fasulo.Sarà vera distensione? Difficile dirlo, soprattutto quando si tratta dei democratici.
