Gela. Il tavolo di confronto si sposterà direttamente in città, coinvolgendo anche le rsu di tutte le società Eni. La richiesta arriva dalle segreterie territoriali di Filctem, Femca e Uiltec, dopo il vertice a distanza con i manager nazionali del cane a sei zampe. La riunione in remoto, tenutasi in videoconferenza, è servita all’azienda a confermare l’investimento “Argo-Cassiopea”. Del resto, i manager non l’hanno mai messo in discussione. I tempi, sembra ormai più che probabile, saranno più lunghi di quelli preventivati. Una situazione che spinge i segretari Gaetano Catania, Francesco Emiliani e Maurizio Castania a parlare della volontà di Eni di “posticipare in maniera significativa la realizzazione dell’investimento più qualificante dell’intero programma di riconversione green del sito di Gela”. Uno slittamento che l’azienda ha sempre motivato riferendosi ai ritardi nel rilascio della proroga Via ma anche all’emergenza Covid. Non è da escludere che i primi lavori della base gas possano iniziare non prima del secondo semestre del prossimo anno. Una tempistica che sta contribuendo ad alimentare più di una perplessità tra le rappresentanze sindacali. “Siamo preoccupati perché la capacità produttiva di Enimed – spiegano ancora i sindacati – è già fortemente compromessa dall’assenza degli indispensabili interventi manutentivi, a sostegno e a incremento dell’efficienza dei pozzi”. Senza l’investimento “Argo-Cassiopea”, sarebbero in bilico i livelli occupazionali del comparto upstream. Un primo vertice con tutte le rappresentanze sindacali dei siti Enimed siciliani si è tenuto nelle scorse settimane. Secondo i segretari, si pone l’esigenza di fare chiarezza anche sulle attività in raffineria, dai lavori dell’impianto Btu all’organizzazione del personale. Considerano ormai necessaria l’integrazione di ulteriore personale. Non solo, dato che la verifica si estenderà alle attività di bonifica, “il programma gestito da Eni Rewind prosegue con molta lentezza”, spiegano ancora.
La necessità di “un adeguamento del personale” si riscontra, secondo le organizzazioni sindacali, nel settore coperto da Scc, per la formazione sulla sicurezza. Al termine del confronto e delle verifiche da condurre insieme alle rsu, i sindacati decideranno le azioni da intraprendere, a garanzia degli accordi conclusi in passato.