Gela. Tutto rinviato a martedì prossimo. Il bilancio di previsione, essenziale anche per assicurare le ultime retribuzioni dei dipendenti comunali, slitta di cinque giorni.
Perchè? Negli scorsi giorni, da Roma è arrivato l’annuncio del terzo taglio di trasferimenti governativi: questa volta, non entreranno nelle casse di Palazzo di Città esattamente 2.344.000,00 di euro. Per questa ragione, l’amministrazione ha portato in aula un atto d’indirizzo che taglia per andare incontro alle minori entrate. Una mossa che non ha convinto diversi consiglieri di maggioranza, i pochi superstiti dopo una serie di telefonate servite a garantire il numero legale. “Bisogna trasformare l’atto d’indirizzo in un vero e proprio emendamento. Altrimenti, c’è il rischio di votare un bilancio squilibrato di almeno due milioni di euro”. Una linea condivisa da consiglieri come Piero Lo Nigro, Giacomo Gulizzi e Maria Pingo. Insomma, nessuno vuole rischiare nuovi avvisi dai magistrati della Corte dei conti. Alla fine, la richiesta è passata e nei prossimi giorni dovrebbe maturare l’emendamento da calare nel bilancio di previsione 2014.
“L’atto d’indirizzo – precisano proprio Gulizzi e Lo Nigro – non avrebbe inciso sul bilancio. L’unica soluzione tecnica era l’emendamento”.
Le misure tappa-buchi. Per cercare di tamponare i due milioni in meno di trasferimenti, l’amministrazione e i tecnici del settore bilancio hanno previsto “di rinviare al prossimo mese di gennaio, e quindi al prossimo esercizio contabile 2015, la copertura contabile dei debiti fuori bilancio che sono in fase d’istruttoria e che ammontano complessivamente a 1.960.649,26 euro”. Stop anche “agli stanziamenti di spesa previsti per lo sviluppo economico per un importo complessivo di 500.000,00 euro e finanziati con le royalties sul bilancio 2014, determinando una minore spesa di 200.000,00 euro” e “agli stanziamenti di spesa previsti per l’accantonamento somme relativo all’emergenza rifiuti in Sicilia pari ad un importo complessivo di 150.000,00 euro”. Verranno utilizzate, invece, “le maggiori entrate previste dai proventi delle violazioni di norme in materia di circolazione stradale per complessivi 330,000,00 euro limitatamente alla quota non vincolata del 50%”. Quindi, si corre ai ripari a pochi giorni dalla fine dell’anno.
Fasulo contro i “gettonieri” e gli “assenteisti”. Un’aula decisamente poco gremita ha fatto da scenario alla dura presa di posizione del sindaco Angelo Fasulo. “Noto un atteggiamento veramente poco adeguato davanti al momento che stiamo vivendo – ha detto in aula – faccio i complimenti ai consiglieri presenti, compresi quelli d’opposizione che almeno ci mettono la faccia. Non mi complimento affatto con quelli che sono impegnati solo a presenziare in commissione senza mai lavorare in aula. Fuggono solo per impedire che vengano approvati gli atti. Non hanno capito cosa significa lavorare per la collettività”. Un chiaro riferimento ai tanti consiglieri, soprattutto di maggioranza, che da settimane non si presentano tra i banchi del civico consesso e a quelli che sarebbero solo interessati al gettone di presenza in commissione.
L’opposizione non ci vede chiaro. La stessa opposizione non ha mancato di sottolineare, con Terenziano Di Stefano, Luigi Farruggia e Salvatore Gallo, i troppi punti interrogativi che hanno condotto in aula il bilancio. “Dove sono gli allegati? – ha chiesto Terenziano Di Stefano di Articolo 4 – perchè non si conoscono i bilanci delle società partecipate dall’ente comunale?”. Prima della chiusura della riunione, Farruggia ha abbandonato l’aula in segno di protesta: non avrebbe ottenuto la parola chiesta al presidente Giuseppe Fava.
Ad inizio seduta, con numeri risicatissimi, ovvero tredici votanti, l’aula aveva approvato il piano delle alienazioni. Adesso, tutto rinviato a martedì. La maggioranza “anomala” dei pochi superstiti, messa su dal sindaco, dovrà approvare il bilancio di previsione, sempre che non siano necessarie altre telefonate per radunare i fedelissimi ed evitare brutte figure.