Gela. Ha chiesto di patteggiare, ad un anno e quattro mesi di reclusione con pena sospesa, dopo che nel bagno di un’abitazione, a lui riconducibile, i carabinieri trovarono un fucile, una pistola e diverse munizioni. La richiesta è stata accolta dal gup del tribunale Silvia Passanisi, davanti al quale è finito il cinquantottenne Emanuele Zappotti. I carabinieri arrivarono nell’immobile, trovando le armi e le munizioni, nascoste proprio nel bagno e avvolte in una coperta.
Nel corso delle indagini, Zappotti ammise di averne avuto la disponibilità, ma ne escluse l’utilizzo. Insieme a lui venne arrestato il trentasettenne Calogero Infurna, la cui posizione fu comunque archiviata. Il patteggiamento, proposto dai legali Maurizio Scicolone e Marzia Cammarata, ha trovato il consenso della procura.