Gela. L’istanza di rinvio, proposta da uno degli imputati e dal legale che lo rappresenta, ha fatto slittare al prossimo febbraio l’avvio dell’udienza preliminare nei confronti di venticinque imputati, tutti coinvolti nell’inchiesta “Stella cadente”. E’ il terzo filone della maxi indagine, condotta per disarticolare la nuova stidda, che secondo gli investigatori in città si era riorganizzata intorno ai fratelli Di Giacomo. In attesa che il gup del tribunale di Caltanissetta possa valutare le posizioni dei coinvolti, ci sono già state richieste dai banchi delle parti civili, che hanno preannunciato la costituzione in giudizio. Ci sono esercenti che avrebbero subito pressioni e danni dalle imposizioni degli stiddari, ma anche la Federazione antiracket e il Comune di Gela.
I magistrati della Direzione distrettuale antimafia chiedono il rinvio a giudizio di Francesco Oro, Gaetano Brosco, Francesco Carfì, Rocco Cinardi, Marco Gallo Cassarino, Luigi Garufo, Omar Sacco, Mirjan Ajdini, Nunzio Catalano, Laura Cosca, Giuseppe D’Antoni, Ciro Di Palma, Salvatore Esposito Ferrara, Luciano Guzzardi, Giuseppe La Cognata, Antonio Montana, Alessandro Pardo, Massimiliano Tomaselli, Vincenzo Tosto, Francesco Vizzini, Benedetto Giuseppe Curvà, Maria Cinardi, Giovanni Di Giacomo, Paolo Portelli e Michele Totaro. Nel corso delle indagini, nei loro confronti non vennero disposte misure cautelari o furono annullate. Altri presunti complici sono invece a giudizio davanti al collegio penale del tribunale di Gela e al giudice dell’udienza preliminare nisseno (in questo caso hanno optato per l’abbreviato). I coinvolti in questa tranche dell’inchiesta sono difesi dagli avvocati Flavio Sinatra, Davide Limoncello, Carmelo Tuccio, Nicoletta Cauchi, Giovanna Zappulla, Francesco Enia, Rocco Guarnaccia, Cristina Alfieri, Giovanna Cassarà, Marco Terrasi, Salvatore Cavallaro, Vittorio Persavento, Claudio Cristofaro, Domenico Pelia, Matteo Anzalone, Vincenzo Giannone e Francesco Lumia.