Gela. Dopo 18 anni cade il velo su due omicidi di mafia compiuti a Gela ed Enna. Due ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal Gip del tribunale di Caltanissetta ed eseguite dalla squadra mobile nissena ed ennese.
Nell’ambito dell’operazione Horcinus sono stati incriminati » sono Nunzio Cascino, di 43 anni, gelese, e Gabriele Giacomo Stanzù, originario di Capizzi (Pa) ma domiciliato ad Aidone, entrambi pluripregiudicati, ritenuti affiliati a Cosa Nostra e in particolare alla famiglia Emmanuello di Gela. A Cascino il provvedimento è stato notificato in carcere, perchè detenuto per altri reati.
Il primo omicidio è stato compiuto a Gela, 18 anni fa, il secondo, ad Aidone (Enna), 13 anni addietro.
Nelle ordinanze firmate dai gip di Caltanissetta, Francesco Lauricella e Carlo Ottavio De Marchi, Cascino è accusato di avere ucciso il 16 gennaio del ’93, a Gela, con tre suoi complici (uno nel frattempo deceduto, i restanti due divenuti collaboratori di giustizia) il pastore gelese Nunzio Rolletto, colpevole di avere tradito lo zio dei fratelli Emmanuello, il boss Angelo Emmanuello, detto «Furmiculuni», ucciso negli anni ’80 dal clan dei pastori, poi denominati «stiddari».
Gabriele Giacomo Stanzù è ritenuto mandante e supporto logistico nell’uccisione di Franco Saffila, un operaio trattorista di Aidone, crivellato di colpi, il 29 settembre del ’98, perchè avrebbe a sua volta assassinato il padre dello Stanzù per contrasti nell’uso di una strada d’accesso ai rispettivi poderi, confinanti.
Esecutori materiali di un «vendetta a titolo di favore», sarebbero stati due uomini di cosa nostra gelese, il pentito Carmelo Billizzi e il boss latitante Daniele Emmanuello (deceduto nel 2007 in uno scontro a fuoco con la polizia, nell’Ennese) che era stato ospitato da Stanzù. L’indagato è accusato anche del tentato omicidio di Johnny Molara, uno dei due figli naturali di Franco Saffila, vicino al padre al momento dell’agguato, che riuscì a sfuggire miracolosamente ai colpi di fucile da caccia sparatigli da uno dei killer. Già nel 2009 Stanzù era stato arrestato nell’ambito dell’operazione antimafia «Compendium» per la sua appartenenza al clan degli Emmanuello di Gela.