Gela. A 6 anni si sono conosciuti, a 18 fidanzati e 4 anni più tardi sono convolati a nozze. Dal quel matrimonio felice sono trascorsi 62 anni. Come allora i coniugi ultra ottantenni, Giuseppa Altamonte e Nunzio Di Paola, non riescono a stare distanti l’una dall’altro.
Nemmeno la malattia e il ricovero ospedaliero della donna è riuscito a separarli. Dopo due settimane di assenza, “nonno Nunzio” ha lamentato degli acciacchi tanto da costringere i medici a ordinarne il ricovero nel reparto di Medicina dopo avergli diagnosticato una pleurite.
Al piano superiore, in Chirurgia, c’è la moglie. Da quando i loro incontri sono più frequenti anche il loro quadro clinico sembra essere migliorato. Lo è di certo da un punto di vista morale.
Lui, in verità, non avverte più l’affanno. “Non potevo respirare – assicura Nunzio Di Paola – facevo pochi passi e avevo sempre il fiatone. Senza mia moglie a casa era improvvisamente cambiato tutto. Adesso possiamo stare anche in ospedale, l’importante è vederci continuamente”.
La loro storia ha fatto presto il giro dell’ospedale. Medici e infermieri assistono incantati ai loro incontri tra le corsie dell’ospedale, fatti di serenate e carinerie. Hanno chiesto inutilmente anche una camera doppia, per annullare le distanze e alleviare la sofferenza della malattia. Quando sono insieme nelle rispettive stanze di degenza, stanno per ore attaccati al telefono.
“Ho visto mia moglie quando avevo ancora sei anni – dice Nunzio Di Paola – è stato un amore a prima vista. Abitavamo nel rione Rabateddu. Non potrei vivere senza di lei”. Di contro, la moglie, precisa: “è stato sempre molto attento. Cura con una precisione meticolosa anche il mio diabete. Ho davvero sofferto quando per due giorni non è venuto a trovarmi. Non sapevo che a causa di un intervento chirurgico era costretto a rimanere a letto”.
Dalla loro storia d’amore sono nati tre figli e dieci nipoti. Una delle nipoti, Laura Cuvato, si commuove ancora osservando i suoi nonni.