ROMA (ITALPRESS) – “Se guardo l’albo d’oro, ci sono Messi e Cristiano Ronaldo che si alternano negli ultimi anni, con l’unica eccezione di Luis Suarez (nel 2016, ndr). Vedere il mio nome al loro fianco è semplicemente fantastico”. C’è tanto orgoglio nelle parole di Ciro Immobile, Scarpa d’Oro della stagione 2019-20 dall’alto dei 36 gol siglati con la maglia della Lazio. “E poi, in un anno in cui non viene assegnato il Pallone d’Oro, la Scarpa d’Oro ha un valore aggiunto sebbene uno dipenda dai voti e dai trofei vinti a livello di squadra e l’altra esclusivamente dalle statistiche – racconta a ‘France Football’ – Ma ho battuto Lewandowski (che si è fermato a 34 reti, ndr) che quest’anno era il potenziale Pallone d’Oro. E’ comunque un riconoscimento significativo per gli attaccanti”. La scorsa annata ha permesso a Immobile una sorta di definitiva consacrazione che ha cancellato le delusioni raccolte all’estero, prima al Borussia Dortmund e poi al Siviglia. “In Germania avrei potuto fare di meglio ma è stata un’esperienza sfortunata. Era l’ultimo anno di Klopp, la squadra stava andando male e ne ho pagato il prezzo anch’io. In Spagna non ho mai avuto l’opportunità di esprimere il mio potenziale, ero sempre in ballottaggio anche quando meritavo di giocare. Ho passato un periodo difficile con Emery. Ma a parte Verratti, che ormai è un leader al Psg ed è un pò un’eccezione, altri come me hanno avuto difficoltà all’estero. Non riesco a spiegarlo del tutto, probabilmente ci adattiamo meno, abbiamo bisogno di più tempo”. (ITALPRESS).