Gela. Una vera e propria truffa, almeno in base alle accuse contestate dai magistrati della procura, orchestrata ai danni di una società finanziaria. Per questa ragione, Angelo Ognisanto e Antonino Lo Re sono finiti davanti al giudice Antonio Fiorenza.
Al centro degli approfondimenti, un contratto di finanziamento da circa novemila euro ottenuto attraverso una busta paga rivelatasi falsa.
Nel corso dell’ultima udienza svoltasi in tribunale, è stato sentito uno dei funzionari della società erogatrice del prestito.
“Ci venne inoltrata la busta paga – ha detto – solo dopo ci accorgemmo che era stata stampata qualche mese prima rispetto alle date indicate nella documentazione. Gli imprenditori dell’azienda che l’avrebbero emessa non conoscevano per nulla Angelo Ognisanto”.
Uno dei legali di difesa, l’avvocato Rocco Guarnaccia, ha messo in luce l’eccessiva superficialità dei controlli effettuati dai responsabili della finanziaria. Non a caso, ha chiesto la pronuncia di una sentenza di non doversi procedere a causa del ritardo nella presentazione della denuncia da parte degli amministratori della società finanziaria. Adesso, il giudice Fiorenza dovrebbe decidere nel corso della prossima udienza fissata per il 21 luglio.