Gela. Un colpo di pistola calibro 9 dritto alla fronte. Tanto è stato sufficiente per uccidere Francesco Martines, l’operaio di 38 anni ammazzato venerdì mattina in via Dell’Acropoli. L’esame autoptico effettuato ieri sera dal dottor Cataldo Raffino ha confermato la prima ispezione cadaverica.
La vittima presentava una ferita da arma da fuoco alla testa, proprio sulla fronte. Sul cadavere non ci sarebbero altri segni di violenza, anche se bisognerà attendere la relazione del medico legale.
Ieri mattina si è svolto il primo dei tre interrogatori. Il primo ad essere sentito è stato il ragazzo di sedici anni, che era in auto con Angelo Meroni e Francesco Ferracane, oltre che con la vittima. Alla presenza del suo legale, avvocato Davide Limoncello, il ragazzo ha risposto alle domande del sostituto procuratore Simona Filoni e del Gip Pallini. Massimo riserbo sul contenuto dall’interrogatorio, che potrebbe incidere e non poco sull’esito delle indagini.
Proprio perchè l’esame del sedicenne si è concluso tardi, è stato necessario fare slittare di 24 ore l’interrogatorio del principale accusato, ovvero quell’Angelo Meroni che avrebbe impugnato la pistola ed esploso il corpo di arma da fuoco letale su Martines al culmine della lite. Particolare confermato dal fratello della vittima Salvatore e dal cugino, che con una macchina dietro seguivano a poca distanza la Punto di Meroni. Tra oggi e domani infine toccherà a Francesco Ferracane essere sentito dal Gip del tribunale e dal pm Serafina Cannatà. Il venditore ambulante avrebbe un ruolo nel furto di materiale nel cantiere della moglie di Francesco Martines.
Intanto il Comune ha confermato di essere in regola con l’impresa Tecnkos, la cui titolare è la moglie di Martines. “Dai documenti sottoposti al vaglio dell’amministrazione al momento non sussiste alcun motivo per il quale si debba procedere a rivedere i termini del contratto stipulato con la ditta”, ha ribadito l’assessore ai Lavori pubblici Carmelo Casano.
Ieri mattina si è tenuta una riunione nell’ufficio del sindaco Angelo Fasulo con l’assessore ai Lavori Pubblici Carmelo Casano e il dirigente del settore, Giovanni Costa in relazione alla vicenda che ha visto coinvolta la Ditta aggiudicataria dell’appalto di costruzione dei nuovi loculi di Farello.