NAPOLI (ITALPRESS) – La Guardia di finanza di Napoli, nell’ambitodelle indagini sul fallimento della Ischia Thermae, ha eseguitodue misure cautelari personali e sequestrato beni per 342.000euro. Le Fiamme gialle hanno dato esecuzione, tra Napoli, Ischia,Forio e Casamicciola Terme, ad un’ordinanza emessa dal gip delTribunale partenopeo con la quale è stata applicata una misuracautelare degli arresti domiciliari e un divieto di esercitareimprese a carico di altrettanti imprenditori coinvolti nelfallimento della società. I reati ipotizzati sono bancarotta esottrazione fraudolenta al pagamento di imposte. Eseguito anche ilsequestro finalizzato alla confisca in via diretta e perequivalente di beni per l’importo di 342.000 euro, quale profittodell’evasione fiscale nonchè quello preventivo di tutte le quotedel capitale sociale delle quattro società utilizzate per leoperazioni distrattive.In particolare, le indagini sono state condotte dai finanzieridella Tenenza di Ischia ed hanno permesso di fare luce suldissesto finanziario della nota società operante nel settore dellafabbricazione e commercializzazione dei cosmetici dichiaratafallita nel luglio 2016 dal Tribunale di Napoli.Sono stati disposti gli arresti domiciliari per l’amministratoredi fatto della società, mentre alla sorella dell’imprenditore, chesarebbe stata utilizzata quale prestanome, è stata applicata lamisura interdittiva del divieto di esercitare imprese per 6 mesi.Il complesso meccanismo “architettato” dagli indagati, secondol’ipotesi degli inquirenti, consisteva nell’utilizzo di una seriedi società collegate intestate a prestanome compiacenti ericonducibili all’arrestato, che avevano quale unico scopo lamassimizzazione dei profitti e la sistematica sottrazione degliutili aziendali all’Erario, accumulando nel tempo un debitotributario di oltre 1 milione di euro.In particolare, le Fiamme Gialle, mediante acquisizionidocumentali, audizioni di persone informate sui fatti ericognizioni dei luoghi, hanno ricostruito come gli indagatiavrebbero distratto beni facenti parte del patrimonio della notaazienda nei confronti di altre quattro società riconducibilisempre ai medesimi, sottraendo, anche beni aziendali alla garanziapatrimoniale dei creditori. Il meccanismo fraudolento posto inessere sarebbe consistito, anche, nel distruggere scritturecontabili obbligatorie della società in modo tale da impedire laricostruzione del patrimonio fallimentare.Le società tuttora operanti saranno ora gestite da unAmministratore giudiziario nominato dal Tribunale per assicurarnela continuità aziendale e la tutela dei posti di lavoro. (ITALPRESS).