Gela. “La Procivis ha ignorato la mia richiesta di assistenza legata alla fornitura di un particolare farmaco”. A parlare è Marco Di Dio, uno dei cinque agenti di polizia municipale costretti alla quarantena domiciliare perché positivi al covid-19 e asintomatico.
“Mi ero rivolto direttamente a Luca Cattuti, coordinatore della Procivis di via Ossidiana, ma senza avere avuto alcun riscontro. Per fortuna hanno fatto meglio i volontari della Croce rossa Italiana che, raccogliendo la mia istanza tramite la coordinatrice Anita Lo Piano, hanno tempestivamente provveduto a reperire l’indispensabile farmaco”.
Secondo Luca Cattuti l’agente della municipale non avrebbe seguito l’iter procedurale previsto per chi è costretto alla quarantena domiciliare legata alla gestione della pandemia da covid-19.
“Avrebbe certamente dovuto avvisare lo Spemp (Unità sanità pubblica Epidemiologica e Medicina Preventiva) – replica Cattuti – come gli aveva suggerito il medico dell’Usca (Unità speciali continuità assistenziali). Non lo ha fatto, rivolgendosi altrove. La Procivis non interviene alle chiamate dirette dei cittadini per questioni legate alla assistenza di pazienti positivi al covid-19. Il servizio che espletiamo è collegato direttamente, tramite numero telefonico dedicato, all’Asp cl2 e relativi medici. La regola è questa e a questa mi devo attenere”.
Non la pensa allo stesso modo l’agente di polizia municipale che si dice soddisfatto, invece, dell’assistenza ricevuta dalla sezione locale della Cri. “A differenza della Procivis e del suo coordinatore Luca Cattuti – conclude Marco Di Dio – Anita Lo Piano della Cri si è occupata di tutto da un punto di vista logistico. Mi ha dato aiuto morale e supporto psicologico consegnandomi il farmaco nei tempi richiesti”.
L’agente della polizia municipale, positivo al covid-19, invita la cittadinanza al rispetto delle regole e a non abbassare la guardia. “State attenti – aggiunge Marco Di Dio – il virus è in giro e non sappiamo chi è positivo. Dobbiamo rispettare le regole con una corretta prevenzione indossando mascherina e guanti. Altre persone rischiano di essere contagiate”.