Volevano ricostruire l’asse mafioso Gela-Niscemi, definitive condanne Musto e Rizzo

 
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Definitive le condanne per Musto e Rizzo

Gela. Sono diventate definitive le condanne nei confronti del trentaquattrenne Alberto Musto e del quarantasettenne Fabrizio Rizzo. Ieri, i giudici della Corte di Cassazione non hanno accolto i ricorsi presentati dai legali di difesa, gli avvocati Francesco Spataro e Giorgio Antoci. Al centro del giudizio di legittimità c’era soprattutto l’entità delle pene imposte ai due imputati, che vennero coinvolti nell’inchiesta antimafia “Fenice”. Insieme al boss gelese Alessandro Barberi, a sua volta già condannato in via definitiva, avrebbero cercato di ricostruire l’asse di Cosa nostra sul territorio. Musto e Rizzo sono stati trasferiti a Balate. Il trentaquattrenne, ritenuto da sempre molto vicino a boss Giancarlo Giugno, deve scontare due anni e sei mesi di detenzione. Rizzo invece ha ancora un anno e nove mesi da scontare.

Tra le accuse, c’erano le estorsioni, la detenzione di armi e i danneggiamenti. Secondo gli investigatori, avrebbero tentato di sottoporre alla messa a posto diversi esercenti niscemesi. I carabinieri, nel pomeriggio di oggi, li hanno trasferiti a Balate.

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