Schianto sulla Gela-Vittoria, morì Occhipinti: perizia estesa a cintura sicurezza

 
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L'imprenditore morì subito dopo lo schianto

Gela. Dovrà essere una perizia a fare chiarezza, estesa alla valutazione sull’effettivo uso della cintura di sicurezza da parte dell’imprenditore Santo Occhipinti, che perse la vita lungo un tratto della Gela-Vittoria, mentre faceva rientro nella città ragusana, dove viveva. Era titolare di attività a Gela e lo scontro con la Ford Focus condotta da Rocco Mondello si rivelò fatale. Morì praticamente sul colpo. Mondello, in primo grado, è stato condannato ad un anno e quattro mesi di reclusione, con l’accusa di omicidio colposo. L’elevata velocità non gli avrebbe consentito di mantenere il controllo della vettura che poi andò ad impattare contro quella della vittima. I difensori dell’imputato, gli avvocati Joseph Donegani ed Emanuele Maganuco, in appello sono riusciti ad ottenere la riapertura dell’istruttoria, con una perizia, che invece non era stata disposta in primo grado. I difensori hanno chiesto che gli accertamenti vengano estesi alla cintura di sicurezza. I giudici della Corte d’appello di Caltanissetta hanno autorizzato anche questo quesito, posto al perito. L’esperto nominato dovrà riferire il prossimo gennaio. Secondo la difesa, non ci sarebbero certezze sul fatto che l’impatto fatale sia stato causato dall’alta velocità e da una responsabilità di Mondello.

Hanno sostenuto che si sarebbe dovuto valutare anche il presunto contatto tra la Mercedes di Occhipinti e una Fiat Panda che la precedeva. I familiari dell’imprenditore sono parti civili con l’avvocato Giuseppe Cammalleri. La compagnia assicurativa è responsabile civile, in giudizio con il legale Claudia Caizza.

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