Gela. E’ accusato di truffa dopo essere stato il promotore, insieme al collega gelese Salvatore Greco, della costruzione di un maxi centro direzionale nel cuore di via Venezia. Così, si è aperto il processo a carico dell’imprenditore agrigentino Giuseppe Burgio.
I magistrati della procura lo accusano di aver coperto il costo dei lavori e quello necessario all’ottenimento delle autorizzazioni comunali ad edificare con bonifici e garanzie bancarie risultate false. Per questa ragione, l’ex titolare della Ho.pa.f.srl è finito davanti al giudice Domenico Stilo.
Da ormai cinque anni, l’intero cantiere è fermo: come dimostrato dalla scheletro di cemento che è stato innalzato a pochi passi dal commissariato di polizia di via Zucchetto. L’ente comunale, comunque, ha scelto di costituirsi parte civile, rappresentato dall’avvocato Flavio Sinatra.
Nel corso dell’ultima udienza, non è stato possibile sentire i testimoni citati dalla difesa dell’imprenditore. Adesso, decisiva, potrebbe rivelarsi la data del 26 giugno. Il giudice Stilo, infatti, ha scelto di aggiornare il dibattimento per poter effettuare anche la discussione finale ed eventualmente pronunciare il verdetto sull’intero caso.