Gela. Le presunte irregolarità per ottenere il rilascio di un’istanza di riabilitazione emersero tra le pieghe di un’indagine più vasta, condotta in passato dai pm della procura e dalla guardia di finanza. Il tempo trascorso ha però fatto maturare la prescrizione, chiudendo definitivamente qualsiasi pendenza per un esercente locale e un dipendente comunale, che erano finiti a processo. Il giudice Miriam D’Amore ha disposto il non doversi procedere nei confronti di Giovanni Di Dio e Calogero Bruno. Difesi dagli avvocati Carmelo Brentino, Boris Pastorello e Salvatore Falzone, hanno sempre escluso irregolarità o presunti falsi per il rilascio della quietanza e la relativa riabilitazione, legata al mancato pagamento di titoli bancari.
Nonostante la prescrizione, le difese sono ritornate a ribadire, in aula, che non ci furono irregolarità né eventuali falsi nell’atto rilasciato dagli uffici comunali. Secondo questa linea, sarebbero sempre state rispettate le norme in materia.