“Più fondi per area crisi di Gela”, Lorefice presenta emendamenti: verifica commissione

 
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Il senatore Pietro Lorefice

Gela. L’incontro della scorsa settimana è servito a valutare se ci sia ancora un’effettiva volontà da parte del governo per un nuovo bando, che metta a disposizione i circa venticinque milioni di euro dell’accordo di programma, che ad oggi sono fermi, non essendo mai stati usati a copertura di possibili investimenti. Il nuovo confronto tra il senatore grillino Pietro Lorefice e il sottosegretario pentastellato Alessandra Todde, che segue le aree di crisi italiane, si terrà probabilmente ad esito referendario già acquisito. La riunione bis era fissata per ieri, ma è slittata. L’area di crisi e l’accordo di programma si sono dimostrati strumenti senza una vera ricaduta economia sul territorio. L’iter portato avanti da Invitalia ha partorito il finanziamento di un unico progetto, che però potrebbe andare incontro ad ulteriori revisioni. Per il resto, null’altro. Lorefice sta tentando di aprire un’altra via. Passeranno dalla commissione bilancio due emendamenti al decreto “Agosto”, a sua firma. Uno si riferisce espressamente all’area di crisi industriale di Gela (che ricomprende comunque più di venti Comuni) e alle zone che ricadono in Rete Natura 2000. “Li ho presentati e sono in fase di pre-vaglio – spiega – se venissero autorizzati, modificherebbero il testo del decreto che arriverà in aula. Chiedo di prevedere più risorse finanziarie per l’area di crisi complessa di Gela”.

I grillini tenteranno di rimpinguare i fondi, che già al tempo della firma ministeriale vennero ritenuti non sufficienti a copertura di possibili investimenti su un territorio, dove la parte del leone continua a farla Eni.

1 commento

  1. Buona sera, il senatore Pietro Lorefice dovremmo cercarlo a chi la visto, da 2 anni è senatore della Repubblica, di un partito o movimento come piace a loro, che è al governo della Nazione, abbiamo e hanno un vice ministro delle infrastrutture, e in Sicilia e a Gela in particolare non è arrivato un becco di un quattrino, oramai il senatore Lorefice si è ben ambientato ai privilegi Romani, ma finirà anche per lui, e per Gela sarà un’altra occasione persa.

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