Gela. Si è tenuto il 28 settembre nella sede Uilcem, Unione italiana lavoratori chimica energia manifatturiero, un dibattito importante in conseguenza alla riunione del direttivo provinciale di Caltanissetta. Il dibattito è scaturito dalla relazione del segretario territoriale, Silvestro Ruggeri che ha evidenziato le problematiche che stanno vivendo le varie società del gruppo Eni e altre società presenti nel nostro territorio.
E il segretario esprime preoccupazione per gli ultimi eventi che, come lui stesso afferma, “non sono poca cosa se sono tenuto presenti le questioni riguardanti tutto il territorio siciliano nel suo complesso, sia occupazionale sia ambientale. Ci preoccupiamo non solo per le future vicende ma per la tanta improvvisazione degli organi istituzionali e per la continua aggressione allo stabilimento senza che esista un progetto organico di “sviluppo alternativo”.
In questi anni non si sono create alternativi possibili all’industria: ciò, a nostro giudizio, non rende un buon servizio alla società e ai tanti che sperano di avere un’occupazione legale e duratura specialmente alla luce dell’aumentare dei tassi di disoccupazione che stanno toccando livelli non più sostenibili.
Sono anni che denunciamo, condividendo il pensiero della Uil Nazionale, il fatto che l’attuale sistema discale favorisce i percettori di redditi fissi e lascia, invece, le briglie sciolte ad altre categorie.
L’effetto risultante è la sensazione di grave malessere vissuta da tutti i lavoratori anche del polo di Caltanissetta.
In tale inquietante situazione resta legittimo il dubbio: sebbene si stiano attuando degli investimenti (vedi Eni), essi non sono equivalenti all’effettiva creazione di nuovi posti di lavoro che servirebbero per tamponare le difficoltà occupazionali anche dei lavoratori dell’indotto.
Il riordino diventa elemento essenziale per rilanciare le politiche di sviluppo e per garantire risposte certe ai tanti lavoratori che, nella certezza di un lavoro certo e stabile trovano la ragione della loro esistenza.
E’ importante che siano equilibrati pesi e misure: Eni e il nostro territorio devono meglio integrarsi nei loro rapporti.
La nostra realtà sociale ha gia messo a disposizione a Eni e società parallele, territorio e ambiente; è giusto ora che ci siano adeguate contropartite.
Per tanto Uilcem invita le amministrazioni comunali e gli assessori al lavoro in particolare, dei comuni e del comprensorio ad aprire un dibattito con le organizzazioni sindacali per trovare strategie e sinergie territoriali e poterci confrontare con problemi ancora insoluti con le aziende del territorio.
In assenza saremo costretti ad aprire il fronte della contestazione, perché il territorio di Caltanissetta non può essere non può essere privato delle sue primarie ed essenziali fonti occupazionali”.