Gela. “L’unica vera soluzione per bloccare il caro bollette e assicurare un servizio idrico finalmente efficiente è lo scioglimento del contratto con Caltaqua”. Dal Forum dei movimenti per l’acqua pubblica tornano a chiedere che i sindaci della nuova Ati valutino questa soluzione. “Bisogna rendere edotti i sindaci della provincia di Caltanissetta di quanto rappresentato da Federconsumatori Palermo che spinge per andare verso l’acqua pubblica – spiegano gli esponenti del Forum – tutti i cittadini si lamentano per le bollette salate ed hanno chiesto un incontro con Caltaqua che si è concluso con un nulla di fatto. Le tariffe sono state approvate. Quindi, la soluzione per avere bollette eque rimane soltanto lo scioglimento del contratto. Tanti cittadini liberamente hanno già smesso di pagare, molti manifestano. Senza scioglimento, la soluzione è e resta il caos di oggi e il tempo ignoto che stiamo vivendo”. Come hanno già fatto ieri i confederali di Cgil, Cisl e Uil, anche il Forum spiega che sono trascorsi i sessanta giorni, previsti per il definitivo passaggio di consegne dall’Ato alla nuova Ati, presieduta dal sindaco di Niscemi Massimiliano Conti. Il piano d’ambito viene considerato un passaggio strategico. “Visto che l’Ati di Agrigento non ha approvato il piano d’ambito – spiegano ancora – è stato inviato il commissario dalla Regione. La stessa cosa potrà accadere a Caltanissetta. L’approvazione del piano d’ambito concede il benestare alla spesa dei 60 milioni per gli investimenti e non autorizza la permanenza del gestore Caltaqua”. Da sempre, il Forum guarda alla soluzione del ritorno alla gestione pubblica di un servizio che in città continua a generare forti incognite agli utenti. Vengono elencate voci di costo, decisamente pesanti, che gravano sulla gestione privata.
“L’Assemblea territoriale idrica deve prendere atto dei costi esorbitanti del gestore Caltaqua, che hanno contribuito a formare le tariffe – spiegano ancora gli esponenti del Forum – in particolare, oltre 5 milioni di interessi pagati nel tempo per il prestito ponte alla controllante Aqualia, 1,4 milioni ed oltre non restituiti ai cittadini per la mancata depurazione delle acque reflue. Ci sono poi costi milionari per penalità sulle verifiche fiscali, per l’affitto dei locali e per spese giudiziarie, sostenute di conseguenza anche dall’Ato e dalla controllante. Non bisogna dimenticare i costi per i dipendenti, che oggi sono circa 180, e quelli per i dirigenti”. Senza una forte spinta politica, rivedere il modello attuale di gestione sarà comunque piuttosto difficile. Il Forum chiama in causa i grillini del Movimento cinquestelle, che del ritorno al sistema pubblico fecero uno dei cavalli di battaglia, nelle più recenti campagne elettorali. “Deputati alla Camera e alla Regione, senatori, sindaci e in particolare quello di Caltanissetta che è vicepresidente dell’Ati, ma anche consiglieri comunali, il presidente dell’assise civica del Comune di Caltanissetta. Sono tutti esponenti del Movimento cinquestelle, che in provincia hanno avuto un’alta affermazione imbrogliando i cittadini sull’acqua pubblica. Qual è adesso il loro intendimento?”. Ad oggi, preventivare il futuro prossimo è molto difficile, anche alla luce di quanto deciso dalla commissione tecnica. Lo scorso anno venne stabilito di avviare le procedure per lo scioglimento del contratto con Caltaqua per inadempimento, ma non c’è mai stato alcun riscontro.
Eeeeeee…. Chissà perché….!! ???