Gela. Il finanziamento concesso da Eni all’Asp per la nuova terapia intensiva al “Vittorio Emanuele”, come emerge dagli atti tecnici, in realtà servirà anche alla progettazione di almeno venti posti al “Sant’Elia” di Caltanissetta. Un aspetto che è emerso di recente, con la fase avanzata dei progetti. Inizialmente, quando ci fu l’annuncio durante la fase di lockdown, sembrava che tutte le risorse fossero destinate al nosocomio di Caposoprano. Il direttore generale Asp Alessandro Caltagirone ha spiegato a questa testata che i soldi Eni serviranno “alla progettazione e alla realizzazione a Gela e solo per la progettazione a Caltanissetta”. Il presidente della commissione sanità Rosario Trainito vuole avere dati chiari su questa vicenda, temendo l’ennesimo squilibrio tra i principali nosocomi del territorio. La commissione è pronta a convocare il sindaco Lucio Greco. “Eni, nei confronti della città e dei gelesi, ha il dovere di dare tutte le risorse che ha, mettendole a disposizione della collettività. Non si può permettere il lusso di investire dove già tutto va bene. Perché oltre alla terapia intensiva non sviluppa un progetto per potenziare altri reparti del “Vittorio Emanuele”? – dice – il vero investimento va fatto a Gela, sia perché abbiamo un ospedale depotenziato e poi per ripagare in parte i cittadini per i danni ambientali del passato, che continuiamo a pagare ancora oggi. Cosa c’entra il “Sant’Elia”? La prossima settimana convocherò in commissione il sindaco Lucio Greco, per capire se lui ne era già a conoscenza”. Trainito ha preso parte al tavolo tenutosi in Comune, proprio con i vertici Asp, per tracciare lo stato degli investimenti sui servizi sanitari.
Allo stesso tempo, in commissione verrà convocato il dirigente Grazia Consentino. Trainito e gli altri componenti (Carlo Romano, Gaetano Orlando, Sandra Bennici e Giuseppe Guastella) vogliono verificare se ci siano stati interventi al sistema di sollevamento di Caltaqua, sul lungomare. Anche dopo la breve pioggia di ieri mattina, ci sono stati sversamenti su un tratto di spiaggia. “Vogliamo capire, rispetto a quanto spiegato durante il precedente incontro di qualche mese fa, che evoluzioni ci sono in merito agli sversamenti di liquami in spieggia e in a mare – conclude – verificatisi ancora con la pioggia di venerdì mattina. È importante ricevere delle risposte per informare i cittadini sull’andamento reale di queste gravi vicende”. Trainito, come ha già fatto pochi giorni fa, ribadisce una linea piuttosto dura e attende che l’amministrazione prenda posizioni nette.
L’ENI si rapporta con le istituzioni e nella sanità con ASP di CL che, per inveterato retaggio, favorisce il capoluogo.
Diranno per ragioni tecniche ma in realtà è per l’ipoteca inveterata degli apparati centrali tecnici-amministrativi dell’ASP di Caltanissetta che da nisseni e da centrali tirano l’acqua al proprio mulino.
È un trend consolidato che la politica gelese (e sinanco il Presidente gelese della Regione) non è mai riuscito a scalfire se non sul finire degli anni novanta con l’aziendalizzazione dell’Ospedale di Gela che per alcuni anni non ha più dipeso da CL ma direttamente dalla Regione e fu quello il tempo di maggior efficienza ed operatività della Sanità gelese.
(Solo tra parentesi ha coinciso con la mia sindacatura)