Gela. I soldi che Eni ha destinato all’Asp di Caltanissetta non serviranno solo alla realizzazione della nuova terapia intensiva al “Vittorio Emanuele”, come annunciato mesi fa, quando scoppiò l’emergenza sanitaria da Covid. In realtà, ed emerge dai progetti che ormai sono in fase avanzata, i soldi dell’azienda copriranno anche la progettazione di almeno venti posti di terapia intensiva al “Sant’Elia” di Caltanissetta, già centro di riferimento per la provincia. Nel nosocomio di Caposoprano, invece, ne verranno realizzati solo dieci. Un particolare che conferma ancora come ci sia una netta sproporzione tra le due strutture ospedaliere, nonostante la presenza degli impianti industriali sul territorio locale. Ormai da anni, gran parte dei servizi e delle prestazioni si concentrano sul “Sant’Elia”, mentre in città si fa fatica a reperire risorse. Di recente, si è tenuto un vertice a Palazzo di Città. Allo stesso tavolo, il sindaco Lucio Greco, i manager Asp, l’assessore Nadia Gnoffo e i componenti della commissione sanità. I vertici dell’azienda sanitaria, tra le altre cose, hanno confermato il progetto finanziato da Eni.
I soldi, però, non sono soltanto per la struttura locale. Una conferma in tal senso la dà anche il direttore generale Asp Alessandro Caltagirone. “Il finanziamento di Eni – spiega – copre progettazione e realizzazione su Gela e solo progettazione su Caltanissetta”. Il “Vittorio Emanuele” continua ad arrancare nelle scelte dell’Asp, nonostante il finanziamento concesso da Eni.
caltanissetta con il sangue dei Gelesi
continua a depredarci di tutto cio’ che appartiene solo ai Gelesi
sono ancora più con vinto di uscire da questa provincia di stampo borbonico