Gela. Le cause giudiziarie a Palazzo di Città sembrano non finire mai. Tra pagamenti da saldare, espropri da coprire, azioni avviate dagli stessi dipendenti, gli avvocati sono praticamente di casa.
I legali, comunque, battono cassa dopo aver portato a termine i loro mandati. E il conto appare piuttosto salato soprattutto in relazione a molte parcelle arretrate.
Non a caso, i funzionari del settore affari legali si sono trovati davanti a settantuno richieste di pagamento risalenti a due anni fa. Soldi da versare agli avvocati che hanno svolto la loro attività per conto dell’ente. Davanti a questi numeri, si è reso necessario provvedere sbloccando le somme necessarie. Con due determine, datate 4 marzo e 15 maggio, il dirigente del settore affari legali Maurizio Lanza ha dato il proprio via libera con l’obiettivo di evitare altre cause giudiziarie avviate, questa volta, dagli stessi avvocati.
Il tassametro contabile, in base agli atti emessi dai funzionari di Palazzo di Città, recita 285.197,51 euro. Denaro da destinare ai professionisti che, intanto, hanno iniziato a reclamare. Non a caso, una parcella da 66.631,58 euro ha spinto uno dei professionisti ancora in attesa a spiccare un decreto ingiuntivo con destinazione Palazzo di Città.
Altri suoi colleghi, nelle scorse settimane, hanno a loro volta preannunciato il passo dell’azione civile. Così, 165.176,48 euro sono stati stanziati per coprire quaranta fatture presentate e ancora non saldate.
Negli ultimi giorni, inoltre, altre trentuno richieste di pagamento hanno trovato copertura: questa volta, la somma messa a disposizione è di 106.014,67 euro oltre a 14.006,67 euro rimasti da precedenti sessioni di pagamento. Le settantuno parcelle inevase, adesso, dovrebbero trovare soddisfazione con buona pace dei legali ancora in attesa dopo aver ricevuto e concluso gli incarichi affidatigli dall’ente.
Il ritardo nell’approvazione del bilancio di previsione non favorisce certamente l’intera procedura.
