Consulta decoro urbano per riqualificare città, depositata proposta: “Grazie a Iudice”

 
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La commissione presieduta da Morselli ha lavorato insieme a Iudice

Gela. Una vera e propria regolamentazione, in una città dove gli scempi architettonici e urbanistici per decenni l’hanno fatta da padroni. Dopo un confronto durato mesi ed iniziato ancor prima del lockdown, la scorsa settimana i consiglieri della commissione urbanistica hanno depositato alla presidenza dell’assise civica la proposta per il regolamento che dovrà istituire la Consulta per il decoro urbano. Un organismo che potrà rilasciare pareri, non vincolanti, ma che tracceranno la linea da seguire, anche per eventuali nuove installazioni artistiche e più in generale per definire i parametri architettonici e urbanistici che meglio si adattino al territorio. Dovrebbe essere composta da esperti. Un tentativo di ricercare il bello, fortemente ispirato dall’artista Giovanni Iudice. Si è messo gratuitamente a disposizione dei consiglieri e lo scorso giugno ha inoltrato una relazione, prendendo spunto anche da quello che accade in altri territori. Ci sono state riunioni, anche in videoconferenza nel periodo più difficile del lockdown. “Uno strumento privilegiato di confronto tra Comune e cittadini – lo definisce il presidente della commissione consiliare urbanistica Giuseppe Morselli – al fine di contribuire al miglioramento del decoro della città e ottenere una riqualificazione estetica e funzionale dell’habitat cittadino. La commissione ringrazia il maestro Giovanni Iudice per avere dato il giusto impulso all’iniziativa e per avere fattivamente collaborato alla sua definizione”.

Morselli e gli altri componenti della commissione, Gabriele Pellegrino, Vincenzo Cascino, Alessandra Ascia e Diego Iaglietti, sono convinti che la costituzione della Consulta possa essere un primo passo. “L’augurio è che attraverso questi strumenti si riesca nell’intento primario – dicono i consiglieri – di contribuire ad una crescita culturale e sociale del territorio”. La proposta di regolamento dovrà passare dall’assise civica. “L’idea di partenza non è quella di una vigilanza poliziesca ma culturale –  ha detto negli scorsi mesi Iudice – esempi di questo tipo ce ne sono diversi, anche in Sicilia. Comuni come Modica e Scicli hanno adottato regolamenti che impediscono la presenza nei centri storici di tutto ciò che, anche esteticamente, possa essere una sorta di intralcio. Niente sedie a delimitare parcheggi o insegne che non rispettino i parametri. Anche da un punto di vista strettamente artistico, sono dell’opinione che la consulta per il decoro urbano debba servire a filtrare. E’ necessario, per rilanciare l’estetica di questa città, che vengano rimossi scempi definiti opere d’arte. Nel tempo, le istituzioni locali hanno male interpretato le donazioni arrivate da privati. Il fatto che un privato metta a disposizione, gratuitamente, una qualsiasi opera, non obbliga ad esporla in spazi pubblici, che sono dell’intera città. La consulta, oltre a dare spunti per migliorare, può fornire pareri, non vincolanti, su ciò che può essere inserito nel contesto urbano e far rianimare il concetto di arte e di bello”.

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