Clan volevano messa a posto per lavori ex Provincia, depositati appelli dopo condanne

 
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Gela. Lo scorso marzo, il collegio penale del tribunale li ha condannati a due anni e nove mesi di reclusione. Diversi anni fa, avrebbero fatto pressioni sull’imprenditore Roberto Pesarini, per ottenere la messa a posto su lavori avviati lungo un tratto della statale 115, nei pressi di Desusino, su appalto dell’ex Provincia di Caltanissetta. Le difese di Massiliano Sortino e Mario Gattuso hanno depositato gli appelli. Chiederanno ai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta di rivedere la decisione del collegio penale del tribunale di Gela. Secondo i pm della Dda, i due imputati sarebbero intervenuti, nell’interesse dei clan agrigentini e di Riesi, per fare in modo che Pesarini si mettesse a posto, affidando le forniture ad aziende vicine alle consorterie mafiose. I giudici del collegio gelese hanno accolto in pieno la ricostruzione d’accusa, imponendo pene anche più pesanti rispetto a quelle chieste dai banchi della Dda. A Pesarini, parte civile nel giudizio (rappresentato dall’avvocato Guglielmo Piazza) è stato riconosciuto il diritto al risarcimento del danno. Fu l’imprenditore a segnalare le richieste recapitategli. Da quanto emerso, inizialmente sarebbe stata anche Cosa nostra locale a muoversi, attraverso Maurizio La Rosa, che avrebbe contattato il fratello dell’imprenditore.

L’impresa avrebbe dovuto dare seguito alle richieste dei clan, così da evitare conseguenze e danneggiamenti. La denuncia, però, fece scattare l’indagine, portando all’individuazione degli estorsori, che erano già monitorati. Saranno i giudici di appello a valutare i ricorsi presentati nell’interesse dei due imputati.

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