Secondo appuntamento con “I mercoledì di cronaca”, promosso da Quotidiano di Gela e telegela nell’ambito della rassegna “R-estate a Gela”, assessorato eventi retto da Cristian Maluzzo.
Mercoledì 26 agosto alle 19 , presso la terrazza di Bosco Littorio toccherà allo scrittore siciliano Orazio Labbate colloquiare con Rosario Cauchi e Jerry Italia e presentare Suttaterra (tunuè). Ricordiamo che l’accesso è libero è ma obbligo indossare la mascherina. All’ingresso verrà misurata la temperatura ed il distanziamento sociale verrà assicurato.
Live music con Giorgia Parisi
Orazio Labbate
Orazio Labbate
Nato nel 1985 a Butera, fondatore del gotico siciliano, ha pubblicato due romanzi Lo Scuru (segnalato al Premio Sciascia 2016) e Suttaterra (Tunué), Piccola enciclopedia dei mostri (Il Sole 24 Ore Cultura), la raccolta di racconti Stelle ossee (LiberAria), finalista al Premio Sciascia 2017, e Atlante del mistero (Centauria). Collabora con Antonio Franchini direttore editoriale di Giunti Editore come lettore e talent scout. Lavora come lettore per Rizzoli e per Solferino. Scrive per La Lettura del Corriere della Sera e Vanity Fair. Cura un blog per Huffington Post e gli editoriali per Wu Magazine. Un suo racconto “Un innamorato nell’Apocalisse” (In Love Post-Apocalypse) è stato tradotto da Anne Milano Appel e pubblicato su Pen America; un secondo racconto verrà pubblicato per The Shoutflower nuova rivista letteraria fondata a Philadelphia.
Il libro
Milton, West Virginia. Giuseppe Buscemi è il figlio di un predicatore emigrato in giovane età dalla Sicilia. Trentenne, di mestiere becchino, è ormai capace solo di consumarsi nel ricordo della moglie, scomparsa un anno prima. Un giorno però gli arriva una lettera della defunta, che lo invita a raggiungerla a Gela, luogo del loro matrimonio. Spedita qualche giorno prima, pare scritta proprio da lei. Giuseppe, sconvolto dalla paura e dal desiderio, decide di partire verso la Sicilia delle sue origini maledette. In equilibrio tra l’immaginario onirico di David Lynch, l’horror di Thomas Ligotti e le pagine stregate di Vincenzo Consolo, Orazio Labbate rinnova l’epica de Lo Scuru con un romanzo che conduce nel cuore nero del gotico siciliano.
Saranno Franco Longo, direttore artistico del teatro Eschilo e Stefano Rizzo, a leggere ed interpretare Amleto e Giulio Cesare di William Shaskspeare, nell’ambito della rassegna “le storie, in una notte di mezza estate.
L’appuntamento è per martedì 25 agosto alle 21,30 all’Eschilo Lab. L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti ma la mascherina è obbligatoria.
Amleto è una delle tragedie shakespeariane più conosciute e citate. È tra le opere più frequentemente rappresentate in quasi ogni paese occidentale ed è considerata un testo cruciale per attori maturi. Il monologo di Amleto “Essere o non essere” (atto III, scena I), il passaggio più famoso del dramma, vanta un’immensa gamma di interpretazioni sui palcoscenici di tutto il mondo. E’ una delle opere drammaturgiche più famose al mondo, tradotta in quasi tutte le lingue esistenti. È considerato dalla maggior parte dei critici il capolavoro assoluto di Shakespeare, nonché una delle più grandi opere della letteratura di tutti i tempi.
Il dramma Giulio Cesare è stato presumibilmente scritto tra il 1599 ed il 1600. Nel narrare la storia del grande Giulio Cesare, Shakespeare anticipa i temi dell’imminente Amleto,del quale vediamo i dubbi nel personaggio di Bruto, diviso tra l’amore per Cesare ed il pericolo che lo stesso Cesare, in odore di dittatura, rappresenta per Roma.