Gela. L’approvazione del bilancio 2019 della Ghelas è inevitabilmente un risultato che si trascina dietro precisi “marchi” gestionali, soprattutto per la chiusura in attivo. L’amministratore della municipalizzata Francesco Trainito ha ricordato l’avvio di una fase di risanamento dell’azienda, che passa anche dai numeri dello strumento finanziario. Il suo predecessore, l’avvocato vittoriese Gianfranco Fidone, spiega però che in quei numeri c’è soprattutto il risultato delle “riconversione” aziendale avviata durante la sua gestione. Il professionista venne scelto dall’allora commissario straordinario Rosario Arena. “Apprendo dell’approvazione del bilancio 2019 di Ghelas e non posso non esprimere la mia grande soddisfazione. Per il primo anno, dopo diversi bilanci in perdita, Ghelas è riuscita ad approvare un bilancio in attivo. Vorrei ricordare – dice – a quanti lo hanno volontariamente o involontariamente dimenticato, che il bilancio riguarda l’esercizio 2019, nel corso del quale ho ricoperto la carica di amministratore, formalmente, per oltre tre quarti dell’anno. Voglio anche ricordare che i precedenti bilanci in perdita della società riguardano esercizi nel corso dei quali non ho svolto il ruolo di amministratore neppure per un giorno”. Proprio sui numeri del bilancio, fortemente condizionati dal passivo maturato nei rapporti con i fondi pensione dei lavoratori, si interruppe il rapporto tra Fidone e l’allora neo sindaco Lucio Greco. All’approvazione di inizio settimana, si è arrivati anche dopo essere passati dall’ipotesi di messa in liquidazione. “È certamente motivo di immenso orgoglio, per me, essere riuscito ad invertire un trend molto più che negativo, grazie ad un lavoro certosino che, finalmente, porta i suoi frutti. Ho sempre sostenuto – continua Fidone – che il tempo è galantuomo e che i numeri mi avrebbero dato ragione. Oggi abbiamo la prova inequivocabile ed incontestabile, che è soltanto la prima, di un’autentica rivoluzione avviata nel corso della mia gestione improntata all’insegna di buone prassi di governance e, soprattutto, al più assoluto rispetto delle regole. Sono felice che oggi i lavoratori possano guardare con ottimismo al futuro. A loro va il mio sincero augurio di un avvenire radioso”.
Il professionista spiega l’inversione di tendenza, da bilanci in rosso a quello 2019 chiuso in attivo, facendo riferimento soprattutto ai rapporti di debito-credito con Palazzo di Città. “Abbiamo avviato, su quel fronte – conclude – una vera operazione verità, nel rispetto assoluto delle regole. Abbiamo rimodulato e rivisto l’organizzazione delle attività, sempre nella prospettiva della piena efficienza. La riduzione delle spese inutili, il rispetto delle regole e dati certi sui crediti vantati nei rapporti con il Comune, hanno fatto cambiare rotta. Devo dire che anche la situazione lasciata da chi mi ha preceduto, ovvero l’avvocato Franco Gallo, ha rappresentato un buon punto di partenza. E’ giusto dire come stanno veramente le cose”.