RIMINI (ITALPRESS) – “In questo susseguirsi di crisi, i sussidi che vengono ovunque distribuiti sono una prima forma di vicinanza della società a coloro che sono più colpiti, specialmente a coloro che hanno tante volte provato a reagire. I sussidi servono a sopravvivere, a ripartire. Ai giovani bisogna però dare di più: i sussidi finiranno e resterà la mancanza di una qualificazione professionale, che potrà sacrificare la loro libertà di scelta e il loro reddito futuri”. Lo ha detto l’ex presidente della Bce Mario Draghi, nel corso dell’incontro inaugurale del Meeting di Rimini.”C’è un settore, essenziale per la crescita, che richiede una visione di lungo periodo che si sposi con l’azione immediata. Questo settore è quello dell’istruzione e, più in generale, l’investimento nei giovani”, ha sottolineato Draghi.”La situazione presente – ha aggiunto – rende imperativo e urgente un massiccio investimento di intelligenza e di risorse finanziarie in questo settore. La partecipazione alla società del futuro richiederà ai giovani di oggi ancor più grandi capacità di discernimento e di adattamento”.”Il debito sottoscritto da Paesi, istituzioni, mercati e risparmiatori, sarà sostenibile, solo se utilizzato a fini produttivi con investimenti nel capitale umano, nelle infrastrutture cruciali per la produzione, nella ricerca. Se è cioè debito buono”, ha detto ancora Draghi.”La sua sostenibilità verrà meno se invece verrà utilizzato per fini improduttivi, se sarà considerato debito cattivo – ha aggiunto -. I bassi tassi di interesse non sono di per sè una garanzia di sostenibilità. La percezione della qualità del debito contratto è altrettanto importante. Quanto più questa percezione si deteriora, tanto più incerto diviene il quadro di riferimento con effetti sull’occupazione, l’investimento e i consumi”.(ITALPRESS).