Sospetti su contaminazione in mare, pericolo escluso dopo controlli a “Prezioso”

 
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Gela. Si è temuta una contaminazione in mare a 31 chilometri dalla piattaforma “Prezioso”. A fare scattare l’allarme sono stati gli uomini della guardia costiera delle Capitanerie di Gela, Licata e Palermo allertati da una immagine del satellite. Secondo i militari, si sarebbe potuto trattare anche di una macchia legata ad una contaminazione da idrocarburi, immediatamente dopo smentita da un’indagine condotta direttamente da Eni che ha messo in campo due elicotteri e quattro imbarcazioni. Tutti hanno fatto tappa presso la piattaforma “Prezioso”, dove l’attività è risultata regolare e perfettamente a norma, come confermato da fonti ufficiali del colosso energetico del cane a sei zampe. Sarebbero state condotte anche indagini strumentali e alle tubature della piattaforma petrolifera nel Golfo di Gela. Le attività ispettive sono andate avanti almeno fino alle due della notte. Il comandante della Capitaneria di porto di Gela, Roberto Carbonara, ha confermato l’esito negativo di tutte le indagini smorzando il pericolo di contaminazione precedentemente ipotizzato dalle immagini del satellite. In vista della particolare affluenza di bagnanti per il periodo di Ferragosto, e nel rispetto del dispositivo di controllo emanato dal prefetto di Caltanissetta, il comandante Carbonara ricorda il numero di emergenza in mare 1530 e invita i cittadini a rispettare le regole.

Sono intanto attive unità in mare e terra ferma per prevenire le cattive abitudini. Resta invariato il divieto di organizzare falò in spiaggia e campeggiare. Sottocosta, fino ad una distanza di 200 metri, non è consentita la navigazione nemmeno di piccoli natanti e moto d’acqua. Proseguono i controlli lungo tutto il litorale come chiesto dal prefetto di Caltanissetta, Cosima Di Stani.

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