Gela. In poche ore, l’emergenza idrica ha ripreso a farsi sentire, come troppo spesso capitato negli anni. Prima, il guasto alla condotta di Spinasanta alta, e successivamente l’ordinanza del sindaco Lucio Greco che vieta l’uso a fini alimentari dell’acqua nei quartieri Caposoprano e Macchitella. Il servizio idrico continua a produrre inefficienze, proprio mentre si sta per concretizzare il passaggio dall’Ato Cl6 alla nuova Assemblea territoriale idrica, che dovrebbe intervenire anche con controlli molto più stringenti (almeno così ha spiegato il presidente Massimiliano Conti davanti all’assise civica). Sui tavoli di tutti i sindaci dell’ambito idrico e dei presidenti dei consigli comunali, a cominciare dall’avvocato Lucio Greco e dal presidente Salvatore Sammito, è arrivato il report prodotto dal Forum dei movimenti per l’acqua pubblica, che da anni chiede che si superi la gestione privata di Caltaqua. Nella relazione inviata alle istituzioni politiche locali, si elencano inefficienze e continue anomalie tariffarie, che pur in presenza di un servizio con tante falle impongono pagamenti salati agli utenti. Tra i punti riportati, l’invito a dare attuazione a quanto stabilito dal Tar sui prezzi di vendita all’ingrosso dell’acqua che non possono superare la quota di 0,30 centesimi a metro cubo, a fronte degli attuali 0,69 centesimi. Il Forum ricorda che dal 2016 è pendente, sempre al Tar, il ricorso presentato dalla Cisl che chiede di annullare la delibera dell’Ato Cl6 che definiva le tariffe per il periodo fino al 2019. “Abbiamo 11.000 istanze ferme all’Arera per il caro canone – fanno sapere dal Forum – la tariffa fissa è stata diminuita da 97,48 euro a 55,08 euro, poiché non poteva superare il 20 per cento del totale, come imposto dall’Arera. Altro fatto grave è che Caltaqua non ha ottemperato alle direttive dell’Arera sulla formazione delle tariffe, mantenendo i blocchi fino al 2018”.
Per il Forum, sindaci e presidenti delle assise civiche devono valutare i dati e spingere per lo scioglimento anticipato del contratto, anche se la posizione del presidente Ati Massimiliano Conti non sembra andare in questa direzione. Proprio al presidente dell’Assemblea territoriale idrica si rivolgono i rappresentanti del Forum. “È molto grave l’affermazione del presidente Ati, secondo cui le conclusioni sulla risoluzione anticipata del contratto con Caltaqua, giunte dalla commissione tecnica, siano superabili per non perdere i 60 milioni di investimenti. I finanziamenti – aggiungono gli esponenti del Forum – dipendono dall’approntare il piano d’ambito aggiornato e non dal mantenere in vita il gestore Caltaqua, che ha commesso inadempienze gravi come evidenziato dalla commissione tecnica. Anzi, le inadempienze riscontrate devono essere vagliate alla prima assemblea dei sindaci per valutarle e decidere su eventuali provvedimenti da assumere”. Secondo quanto emerge dagli approfondimenti, il piano d’ambito va aggiornato entro il 31 dicembre per non perdere il finanziamento di parte pubblica da 60 milioni di euro, destinato alla copertura finanziaria dei progetti, “che devono essere gestiti dai Comuni e non da Caltaqua”, concludono gli esponenti del Forum.