Gela. Ha rischiato una pesante condanna con l’accusa di stalking. Alla fine, Angelo O. se l’è cavata con una condanna a sei mesi di reclusione. Ad accusarlo fu l’ex moglie.
L’imputato, stando alla sua versione, l’avrebbe continuamente tormentata con una serie di telefonate. Non avrebbe accettato facilmente la fine della loro relazione. Per questa ragione, il pubblico ministero Gianpiero Cortese ha chiesto la condanna a tre anni di reclusione. Richiesta nettamente contestata dal legale dell’imputato, l’avvocato Rocco Guarnaccia. “Non si tratta per nulla di persecuzioni – ha spiegato – c’erano solo animi tesi a causa della fine del matrimonio. Gli episodi denunciati si riferiscono ad un brevissimo arco temporale”.
Il giudice Manuela Matta, alla fine, ha accolto, anche se solo in parte, la versione della difesa: irrogando la condanna a sei mesi. L’ex moglie dell’imputato si è comunque costituita parte civile nel procedimento insieme all’avvocato Giacomo Di Fede. In ogni caso, in base al dispositivo letto in aula dal giudice, dovrà risarcire la donna per i danni patiti.