Gela. Dal porto isola Eni fino al tratto prospicente il porto rifugio, sempre off-limits, causa insabbiamento. Nonostante le restrizioni anti-Covid, anche quest’anno la gente di mare ha reso onore a San Francesco di Paola. C’erano tutte le istituzioni e una rappresentanza della politica locale. Non sono mancati gli esponenti del comitato pro-porto, i marinai e i pescatori. Dal comitato arriva l’ennesimo appello, rivolto anche al prefetto Cosima Di Stani, presente alla celebrazione. “Aspettiamo il miracolo del porto fruibile”, fanno sapere gli esponenti del comitato, che nelle ultime settimane hanno platealmente contestato anche il definanziamento del progetto della darsena commerciale.
Tutti hanno voluto rendere omaggio “O Santu Patri”. “La nostra città da anni soffre, terribilmente, la situazione drammatica del porto. Noi gelesi, che amiamo il mare, dobbiamo esserne non solo tutti i custodi ma anche protagonisti sensibili del disagio che i marinai sperimentano ogni giorno per portare il sostentamento a casa, costretti ad attraccare le loro barche in altri porti perché impossibilitati dall’insabbiamento e dai servizi non efficienti – dice il consigliere comunale Vincenzo Casciana – Gela è una città marittima e noi non possiamo dare le spalle al mare ma dobbiamo lottare affinché arrivino i finanziamenti per la costruzione del porto senza chiacchiere o inutili promesse dei “potenti” di turno. Ogni gelese, anche se è costretto a lasciare le nostra terra, porta con sè la bellezza di questo mare e lo splendore dei suoi tramonti. L’attenzione di San Francesco di Paola per i nostri pescatori e marinai diventi speranza per la nostra città, che per collocazione geografica, al centro del Mediterraneo, può diventare, come lo è stato nel passato, crocevia commerciale e turistico, ponte per l’Europa, il Nord Africa e l’Asia occidentale”. Ogni anno, si susseguono gli appelli a superare la stasi di un sito portuale bloccato. Ad oggi, neanche gli operatori riescono ad accedere.