Gela. Un nuovo esposto, indirizzato al comando dei carabinieri del reparto territoriale, è stato inoltrato dall’ingegnere Renato Mauro, che è amministratore della società “La Fenice”, dallo scorso anno al centro di una serie di verifiche e approfondimenti, anche investigativi, legati al caso dell’Ipab “Aldisio”. La società privata, infatti, si è vista annullare tutti i provvedimenti e gli atti sottoscritti per la gestione della casa di cura e ospitalità di Caposoprano. La decisione venne assunta dall’attuale commissario Giuseppe Lucisano. Ci sarebbero state procedure non trasparenti e in contrasto con la normativa. Irregolarità sempre escluse da Mauro, anche se il Tar ha respinto il ricorso della “Fenice”. Nel dicembre di un anno fa, i vertici della società presentarono un primo esposto, ora seguito da quello di inizio settimana. Mauro, che ha scritto anche al consiglio comunale, dopo un accesso agli atti della Regione, ritiene che l’Ipab non abbia mai ricevuto da Palermo nessun provvedimento di diniego rispetto al rapporto contrattuale con “La Fenice”.
Nella missiva, inoltre, si cita quanto riferito invece dal legale nominato dall’Ipab, nel corso del giudizio al Tar, che avrebbe riferito fatti diversi. Mauro scrive di una “situazione inquietante”. I vertici della società hanno già spiegato di sentirsi “raggirati” e danneggiati e anche per questo si sono rivolti ai carabinieri, inoltrando una comunicazione anche a Palermo.