Gela. Quasi un atto politico simbolico. Ieri, il sindaco Lucio Greco, con la sentenza favorevole del Cga ormai in tasca, ha avuto un confronto con i capigruppo della sua maggioranza e con quelli dell’opposizione. Dopo quanto accaduto durante l’emergenza Covid, con il tentativo di creare una sorta di spirito “istituzionale”, è tornato ad un accenno di dialogo con consiglieri che non fanno parte della sua alleanza. C’erano praticamente tutti, sia del fronte del sindaco sia dei partiti che avevano appena avuto notizia del loro ricorso respinto dal Cga. Pare che Greco sia ritornato sui progetti e su fondi come quelli delle compensazioni Eni, ma anche sull’intesa con Cassa Depositi e Prestiti per l’attività di consulenza alle procedure. I 32 milioni di euro del cane a sei zampe, in gran parte già vincolati, ad oggi non hanno sortito molti effetti, neanche per gli interventi di base al porto rifugio. Il sindaco avrebbe rilanciato l’intenzione di aprire alla collaborazione, soprattutto dopo aver superato lo scoglio del Cga. Dall’altra parte, c’erano consiglieri leghisti, grillini, di “Avanti Gela” e Fratelli d’Italia, insomma la quasi totalità dell’arco di opposizione alla giunta.
Non sono mancati ovviamente i pro-Greco della prima ora e quelli che in questo periodo sono stati critici verso l’azione dell’avvocato. Al confronto ha preso parte il presidente dell’assise civica Salvatore Sammito. Non si sarebbero registrati toni sopra le righe, anzi. Greco avrebbe toccato le vicende dei rapporti con la Regione, per i finanziamenti dei progetti, andati incontro a tagli, adesso “ritrattati” da Palermo. L’avvocato ha sondato il campo, dopo che il Cga gli ha praticamente messo in mano altri quattro anni di mandato a Palazzo di Città. Ora, però, servono investimenti e lavori, altrimenti il sindaco farà fatica a mantenere la sua stessa maggioranza.