Gela. Due scippi e una vera e propria rapina, ai danni di donne, nell’arco di appena tre giorni. I pm della procura hanno chiuso le indagini nei confronti del ventisettenne Grazio Pizzardi. Durante una delle azioni ricostruite, avrebbe strattonato un’anziana per sottrarle la borsa, fino a farla finire sul selciato stradale, causandole la rottura del femore. Negli altri casi, invece, fece perdere le tracce dopo aver scippato soldi e smartphone alle vittime. Gli investigatori hanno ricostruito la dinamica di tutti i colpi che gli vengono contestati, anche attraverso quanto raccontato dalle donne che li subirono. Ci sarebbe lui dietro agli scippi e alla rapina e i pm, a breve, potrebbero richiederne il rinvio a giudizio. Difeso dall’avvocato Salvo Macrì, nello stesso periodo dei fatti ricostruiti dagli investigatori, il giovane venne arrestato, sempre con l’accusa di uno scippo, questa volta nei pressi del cimitero monumentale.
Fu un poliziotto libero dal servizio ad accorgersi di quanto stava accadendo e a bloccarlo. Successivamente, venne accertata l’incapacità di intendere e di volere. Pizzardi, in passato, è stato ospite di centri specialistici per la cura di patologie mentali.