Gela. Dopo quattordici anni di lavoro nell’indotto di raffineria Eni, non riesce più a trovare posto, nonostante gli ex colleghi siano stati tutti assorbiti dalla Secom, azienda che opera nel settore delle bonifiche. Salvatore Iudice, da oltre un anno, non riesce ad avere risposte, né dal sindacato né dalle aziende. Ha lavorato alle dipendenze di Ecologica ed Ekso, ma al momento di concretizzare il passaggio alla brindisina Secom, il suo nominativo è stato scartato. “Non riesco a capire per quale motivo – dice – non ho mai avuto problemi sul lavoro, neanche un richiamo o una nota sfavorevole. Addirittura, i responsabili Ekso mi avevano offerto di rimanere in azienda, ma ho scelto di proseguire con i contratti in raffineria. Ad oggi, sono senza lavoro e con gli ammortizzatori sociali praticamente finiti. L’azienda di recente ha anche effettuato cinque nuove assunzioni”.
Iudice fa fatica ad andare avanti, tra spese da sostenere e una famiglia da mantenere. “Mi rivolgo anche ad Eni – aggiunge – vorrei solo capire le ragioni della mia esclusione. Ci sono tutte le spese di una famiglia da sostenere. Continuo ad andare avanti tra mille difficoltà, nonostante avessi un lavoro, con tutti i brevetti necessari ottenuti”. Su un totale di undici operai, solo lui non è riuscito a trovare collocazione. “Ancora oggi – aggiunge – non me lo spiego. Andare avanti in questo modo, è praticamente impossibile”.