Gela. Questa volta, anche per non perdere fondi che verrebbero assicurati dal governo nazionale, potrebbe arrivare il passo decisivo per la riperimetrazione del Sito di interesse nazionale, che a livello locale ricomprende aree industriali che devono ancora essere bonificate. Se ne iniziò a parlare durante l’amministrazione Messinese. Nonostante i primi tavoli tecnici, non se ne fece più nulla, anche se venne prodotta una nuova cartografia, con siti che inizialmente erano stati esclusi dal Sin. A Palazzo di Città, il nuovo input in questa direzione è arrivato dal vicesindaco Terenziano Di Stefano, che pare abbia già dato incarico ad uno dei dirigenti dell’ente. Avrà il compito di rivedere il perimetro Sin, inserendo altre aree che in questo modo verrebbero bonificate a spese dello Stato. Si tenterà di rientrare negli accordi di programma che per i territori classificati come Siti di interesse nazionale vanno chiusi entro fine anno. “Ho dato incarico ad un dirigente comunale – conferma l’assessore allo sviluppo economico – ci sono zone che vanno inserite perché la bonifica diventa strategica. In questo modo, si passerà dai fondi statali, sempre nell’ottica di non perdere importanti finanziamenti”. Dall’ex discarica Cipolla all’area portuale, probabilmente valutando anche il tratto del lungomare che in passato ospitò uno dei primi siti di stoccaggio di Eni in città, la riperimetrazione potrebbe andare incontro ad una diversa visione del territorio locale.
A chiedere di rivedere i “confini” del Sin fu, tra i primi, Emilio Giudice, responsabile della Riserva Biviere. Lo fece durante tavoli tecnici istituzionali. Si arrivò anche alle pipeline di Eni che passano lungo il territorio. Ad inizio anno, il consigliere comunale del Movimento cinquestelle Virginia Farruggia presentò un’interrogazione alla giunta, chiedendo di avere delucidazioni sul destino della riperimetrazione del Sin locale. Se ne era occupata già da presidente della commissione consiliare ambiente. Ad oggi, quell’interrogazione non è mai stata seguita da una risposta ufficiale della giunta, ma la scelta di Di Stefano potrebbe aprire nuove prospettive. Di bonifiche mai eseguite si parla da anni, in attesa che tante procedure possano vedere la luce, ma soprattutto essere finanziate.