Gela. Il regolamento sulla gestione degli immobili abusivi, già nel patrimonio indisponibile del Comune, sarebbe dovuto arrivare in aula consiliare diversi mesi fa, anche se l’emergenza Covid e l’impossibilità di convocare dal vivo le sedute dell’assise civica, hanno contribuito ad allungare i tempi. Probabilmente, ci sarà da attendere ancora. Nelle scorse settimane, avevamo spiegato che a Palazzo di Città era pervenuta una missiva dalla Regione, nella quale si faceva riferimento alla necessità che il regolamento venisse prima trasmesso agli uffici palermitani, così da valutarlo. La commissione consiliare urbanistica, presieduta da Giuseppe Morselli e composta da Gabriele Pellegrino, Diego Iaglietti, Vincenzo Cascino e Alessandra Ascia, ha avviato le verifiche per rimettere mano al regolamento, in base alle indicazioni della Regione, e trasmetterlo agli uffici palermitani. Proprio all’Ars, in questi giorni, è montata la polemica sui contenuti del nuovo ddl di riforma urbanistica. Per gruppi politici come il Movimento cinque stelle e gli ex grillini di “Attiva Sicilia”, si tratterebbe di una sorta di nuovo condono per gli immobili non in regola, con l’estensione di quello varato nel 2003 dall’allora governo nazionale di Silvio Berlusconi. La disciplina verrebbe estesa agli immobili realizzati in aree a vincolo relativo inserito nel ddl sull’edilizia. Si prevedono decine di emendamenti e tra questi la proposta per riuscire a sanare immobili entro i 150 metri dalla costa, che, secondo la legge 78/76 se realizzati dopo il 1976 vanno demoliti. Si potrebbero allargare disposizioni di questo tipo a chi ha realizzato gli abusi entro il 1983. Non viene esclusa la possibilità di prendere in esame le domande di sanatoria del 2003, che devono ancora essere valutate dalla Regione. I grillini hanno già espresso la loro contrarietà. “Il testo – ha detto il deputato Giampiero Trizzino – contiene la norma che estende la sanatoria del 2003. Musumeci, appena qualche giorno fa in aula, aveva detto chiaramente che il suo governo è per la corretta gestione dell’ambiente, nel contrasto di ogni fenomeno di abusivismo edilizio. Peccato però che nei fatti si comporti in maniera diametralmente opposta. Il presidente aveva l’occasione per fare finalmente qualcosa di buono in questa inconcludente legislatura, ha sprecato pure quest’opportunità” “Avevamo ribadito più volte – aggiungono Trizzino, Stefania Campo e Stefano Zito – che qualora la norma sulla sanatoria in aree paesaggistiche fosse stata stralciata avremmo votato a favore del testo della maggioranza, ma il governo Musumeci ha voluto proseguire su una strada a senso unico. In questo modo si consegna ai cittadini una norma che aggredisce il territorio siciliano, alla faccia della lotta all’abusivismo edilizio, tanto sbandierato dal presidente della Regione. Ci auguriamo che l’assessore all’Ambiente si ravveda e cancelli quella norma, così da consegnare ai siciliani una legge condivisa da tutto il Parlamento”.
Contraria anche la deputata di “Attiva Sicilia” Valentina Palmeri, che come i grillini ha rilasciato votato contrario al ddl in commissione, anche se il provvedimento arriverà comunque all’Ars. “Doveva essere una norma per dare certezze ai cittadini – dice – ed in particolare sull’edilizia libera, così si trasforma di fatto in un condono camuffato, dannoso per un territorio che grida ormai contro il cemento e lo fa con violenza a Palermo come a Scordia o addirittura in modo tragico come a Giampilieri o come il fiume Milicia. Questo ddl contiene norme tanto inique quanto illusorie. Era stato proposto lo stralcio di questo articolo, onde consentire un più facile percorso al ddl per poi occuparcene nel dettaglio, così come di altri articoli dello stesso tenore. Proposta purtroppo non accolta. Di fatto così il ddl rappresenta l’ennesimo tentativo di estendere il cosiddetto terzo condono anche agli abusi ricadenti nelle aree vincolate. Non si può, attraverso un gioco interpretativo che non condivido, permettere ancora questo in Sicilia, l’abusivismo edilizio è un reato”. Legambiente Sicilia ha scritto a tutti i settanta deputati all’Ars. “Il governo regionale ha, senza alcun pudore, ritenuto opportuno rispolverare, dopo ben diciassette anni, il condono edilizio del 2003 – dice il presidente Gianfranco Zanna – inserendo, all’articolo 18, la proposta di estendere i benefici di quella che fu definita non a caso la “mini sanatoria” anche agli immobili e ai manufatti abusivi costruiti nelle aree vincolate”. In base a recenti dati, pubblicati da Tp24.it, sono almeno 6.500 i decreti esecutivi per la demolizione di opere abusive sull’intera isola. Ad oggi, non sono mai stati eseguiti. Tra i Comuni siciliani con la maggiore percentuale sul territorio di immobili irregolari, c’è Gela.