Gela. Non sono emersi elementi per stabilire con certezza che l’area individuata in contrada Feudo Nobile fosse stata usata come cava abusiva di inerti. Il giudice Miriam D’Amore ha assolto il proprietario, che era finito a processo, dopo l’inziale segnalazione arrivata dai funzionari del Distretto minerario. L’avvocato Angelo Cassarino, che rappresenta il proprietario, tra gli altri aspetti ha anche spiegato che i terrazzamenti sospetti sarebbero serviti solo allo svolgimento di attività agricola, regolarmente autorizzata. L’imputato avrebbe svolto quel tipo di lavori, senza disporre dell’area per la movimentazione non autorizzata di inerti.
Il pubblico ministero Pamela Cellura, invece, ha concluso per la responsabilità, chiedendone la condanna. Una linea che il giudice D’Amore, al termine dell’istruttoria, non ha condiviso, disponendo l’assoluzione.