Via Paci, le transenne della polemica: “Abbandonati e ignorati dalla giunta Greco”

 
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Polemica in via Paci, da sinistra: Giuseppe Strabone, Francesco Parisi, Luigi Vullo, Emanuele Di Fede, Carlo Varchi.

Gela. Scoppia la polemica in via Nicolò Paci, a causa della decisione della giunta Greco di chiudere l’importante arteria cittadina al traffico veicolare. Causa il cedimento della sede stradale, avvenuta domenica pomeriggio a seguito del violento nubifragio che si è abbattuto sulla città, sono state collocate due transenne che impediscono il transito nel tratto compreso tra via Federico Caffè e via Sabin, includendo le abitazioni che insistono in via Pacioli, via Fibonacci e via Hans Geiger. Da allora non è stato effettuato nessun intervento di ripristino della sede stradale. Manca anche l’affissione dell’ordinanza di chiusura della strada.

Nessuno tra residenti e gestori di attività commerciale  ha ricevuto informazioni. L’attesa comincia a pesare su chi lamenta l’assenza di servizi e l’impossibilità di tornare a lavorare. “Dopo il diluvio siamo rimasti isolati – sottolinea Emanuele Di Fede, autotrasportatore – Non posso lavorare. E’ un azzardo pensare di manovrare un autoarticolato tra le transenne, col rischio di un improvviso cedimento della strada. Chiedo al sindaco Lucio Greco cosa aspetta a risolvere il problema, frutto di pochi minuti di pioggia. Il timore è che qui abbiano abdicato alle transenne il disagio”.

A puntare l’indice contro l’improvviso stato di abbandono sono anche i titolari delle attività commerciali che insistono nella zona, come il mobilificio Varchi, e i residenti.

“Siamo bloccati in casa – accusa Luigi Vullo – La strada è chiusa anche per gli operatori ecologici che effettuano il servizio di raccolta dei rifiuti”. “In questo modo hanno decretato la fine commerciale della mia azienda – incalza Carlo Varchi – Nessuno può accedere al piazzale. Non conosciamo lo stato della strada e nemmeno se sia stato il Comune a decretarne la chiusura al transito, considerata l’assenza di una ordinanza ufficiale”. Si è associato alla protesta anche Giuseppe Strabone, titolare di una attività commerciale che ricade solo a ridosso delle transenne, tra via Paci e via Recanati, e il residente Francesco Parisi 

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