Gela. Poteva essere il secondo in tutta la Sicilia, dietro solo a quello di Palermo. Invece, il registro delle unioni civili proposto oltre un anno fa dai consiglieri comunali Giuseppe Collura, Vincenzo Cirignotta e Giacomo Gulizzi è finito nel dimenticatoio. La proposta giunta in aula è subito stata stoppata davanti all’esigenza d’istituire un tavolo di lavoro sul tema. Cosa è successo a quel tavolo?
“Semplicemente – spiega il consigliere autonomista Giuseppe Collura tra i proponenti del registro – non è mai stato costituito. Spesso capita che il modo migliore per non fare le cose è proprio quello d’istituire tavoli tecnici o commissioni speciali. Comunque, sul fronte del registro delle unioni civili, la proposta verrà ripresentata. Ne ho già parlato con il collega Giacomo Gulizzi. Potevamo essere i primi in Sicilia, adesso saremo gli ultimi dato che molte altre città lo hanno già avviato”.
Il registro consentirebbe di far emergere tutte le forme di convivenza, compresa quella tra persone dello stesso sesso, che non trovano altre fonti d’emersione.
“Si è fatta molta propaganda – continua Collura – basandosi esclusivamente sulle convivenze omosessuali. La nostra proposta va ben oltre e garantisce l’estensione dei diritti che spettano normalmente ad una coppia composta da uomo e donna, riconosciuta civilmente, anche ad altre realtà. Pensiamo all’anziana accudita da una persona di fiducia o, più semplicemente, ad un uomo ed una donna che scelgono di non sposarsi”. Insomma, la proposta potrebbe riemergere dai meandri di non troppo ben precisati tavoli tecnici.