Sos lungomare, liquami e sversamenti si ripetono e il turismo è un’immagine sbiadita

 
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E' stata revocata l'ordinanza di divieto

Gela. Da anni, tra progetti di riqualificazione ancora solo parziali e tentativi di rilanciare l’intera area, tanti, sotto più versioni, hanno spiegato che il lungomare Federico II di Svevia dovrebbe essere la punta di diamante in un sistema locale, eventualmente capace di attrarre turisti. Così, però, non è. In pochi giorni, con una pioggia sicuramente non torrenziale provocata da due acquazzoni estivi (poco frequenti in questo periodo), l’intero sistema ha dimostrato di non tenere. Liquami sono stati sversati in un ampio tratto di spiaggia e ieri anche in altre zone il copione si è ripetuto. Pure le giostre collocate a pochi metri dall’arenile sono state invase da liquami e reflui non depurati. Il sistema fognario e quello di sollevamento, gestito da Caltaqua, hanno ancora una volta dimostrato di non essere idonei. Basta una normale pioggia, magari prolungata, per mandare in tilt un sistema, che probabilmente risente di tanti ritardi e difetti. Fatto sta che una zona, sulla carta destinata al turismo (anche quello di passaggio) continua ad essere troppo fragile. Il sistema fognario non regge neppure l’urto di portate, comunque non eccessive. Ci sono troppi spazi lasciati all’incuria, senza dimenticare i lidi “storici”, ormai trasformati in scheletri di un passato risalente.

I pm della procura hanno disposto il sequestro del rudere dell’ex “Conchiglia”. Con i reflui che finiscono in spiaggia e in mare e con un decoro urbanistico, che deve ancora scontare i troppi errori del passato, l’intera area si trascina avanti seguendo le emergenze, in attesa che impianti come quello di sollevamento gestito da Caltaqua, prima o poi iniziano ad essere efficienti, senza pesare sulla salute dei cittadini. Le stesse scene si ripetono sistematicamente ormai da anni, senza che ci siano stati veri miglioramenti.

1 commento

  1. Le acque piovane non devono confluire nelle fogne ma seguire un percorso alternativo e scaricate a mare in quanto pulite. Loro invece confluiscono tutto nelle fogne, che non possono contenere tutto il liquame e straripano dai troppo pieni lasciati aperti. Bisognerebbe denunciare tutto alla procura, per danni all’ecosistema.

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