Gela. Gli assessorati regionali interessati e le forze di governo a Palermo negano i tagli dei fondi destinati alla città, ma dall’altra parte si è invece sollevato il fronte contro il definanziamento. Due tesi del tutto antitetiche, mentre i numeri, al momento, parlano di soldi (tanti) trasferiti su altri capitoli di spesa. Ci sono stati i primi 33 milioni di euro del “Patto per il Sud”, seguiti dai 5 milioni per il lungomare e lo svincolo Manfria-Roccazzelle e da ultimo i circa 140 milioni della darsena commerciale. Un nutrito elenco di soldi in fumo, che è ormai diventato l’unico vero oggetto del dibattito politico. La questione, nei prossimi giorni, si sposterà in commissione sviluppo economico, a Palazzo di Città. Il presidente Rosario Faraci e gli altri componenti Luigi Di Dio, Virginia Farruggia, Pierpaolo Grisanti ed Emanuele Alabiso, hanno convocato il dirigente Emanuele Tuccio e l’assessore ai lavori pubblici Ivan Liardi. Si cercherà di avere chiarimenti in merito ai ritardi nella progettazione esecutiva che sono stati lamentati da assessori regionali come il forzista Marco Falcone e il centrista Mimmo Turano, che hanno giustificato così il definanziamento di diversi progetti.
Probabilmente, sarà l’occasione per fare il punto della situazione anche su altre procedure, visto che il dirigente Tuccio, con atti ufficiali, ha spiegato che la sua ripartizione, per carenza di personale e rup, fa fatica a portare avanti procedimenti molto complessi. Liardi, invece, ha categoricamente smentito le affermazione dell’assessore Falcone e ha già più volte spiegato che non ci sarebbero stati ritardi nella progettazione, poi inoltrata a Palermo. La situazione rischia di sfuggire di mano, mentre la politica tenta di non inimicarsi definitivamente una città, che tra gli altri “record” di pregio, sta per candidarsi a capitale siciliana dei tagli.