Gela. Mentre il progetto della darsena commerciale è stato investito dal vento del definanziamento regionale, da mesi si attende un passo in avanti almeno per i lavori finalizzati al dragaggio. Si tratta di interventi di base che non sono mai veramente partiti. La procedura si sarebbe dovuta chiudere lo scorso marzo, ma così non è stato per l’ennesima “incomprensione” istituzionale sull’esito di alcune attività di analisi delle sabbie. Dopo quattro mesi, pare che la protezione civile regionale abbia provveduto alla trasmissione degli atti richiesti da Ispra. “Ho effettuato un riscontro – spiega il senatore grillino Pietro Lorefice – gli atti sono stati trasmessi qualche giorno fa dalla protezione civile regionale. Parliamo di una procedura che si sarebbe dovuta chiudere lo scorso marzo. Adesso, verrà fissata una call, con gli stessi funzionari Ispra e con quelli del Ministero dell’ambiente. Dovremmo essere in dirittura d’arrivo. Manca però una data ufficiale per questa riunione”. Il senatore del Movimento cinque stelle, così come accade a livello locale con i componenti del comitato pro-porto e con qualche consigliere comunale, sta seguendo da tempo l’iter infinito che dovrebbe condurre, salvo nuovi colpi di scena, all’uso dei fondi per il dragaggio del porto rifugio.
Il progetto di base prevede anche gli interventi sul braccio di ponente del sito portuale, che è insabbiato da anni e sostanzialmente impraticabile per mezzi e operatori. A questo punto, si attende il nuovo capitolo di una delle tante vicende irrisolte che bloccano un’infrastruttura, teoricamente fondamentale.