Gela. «L’indirizzo preso del Governo Monti di tagliare di oltre il 40 per cento gli incentivi sul fotovoltaico e soprattutto la scelta di rendere le nuove regole retroattive potrebbero avere delle conseguenze devastanti sull’economia locale e metterebbero in ginocchio un progetto, quello dell’Agroverde,
unico in Europa e, come anche affermato da esponenti di questo Governo, fiore all’occhiello del Paese». Lo dice Miguel Donegani a proposito della bozza sulle nuove regole per gli incentivi statali sull’energia pulita che non fa salve le iniziative già in itinere. Giovedì prossimo, insieme al sindaco Angelo Fasulo, Donegani incontrerà a Roma Andrea Lulli e il Sottosegretario alle Attività Produttive Claudio De Vincenti per studiare insieme le possibili soluzioni a questo problema e salvare il progetto Agroverde. «In un periodo di grave crisi economica e occupazionale sarebbe gravissimo tagliare le gambe ad un progetto di questa portata, in grado di rilanciare il territorio e garantire sviluppo ed occupazione –aggiunge il parlamentare.
Il progetto del più grande insediamento del suo genere in Europa si è bloccato a causa del taglio del 35% agli incentivi sul fotovoltaico (per le aziende che dal prossimo 1 luglio non saranno ancora in produzione e collegati alla rete) deciso, nei giorni scorsi, dai ministeri dello sviluppo economico, dell’ambiente e dell’agricoltura del «Governo Monti», con il varo della bozza del «Quinto Conto Energia». Gli imprenditori parlano di «un devastante cambio delle regole in corso d’opera».
Le banche hanno subito tirato i cordoni della borsa e la società finanziatrice dell’opera (la Pramac di Milano), ha sospeso l’erogazione dei fondi in attesa di ulteriori chiarimenti, proprio mentre si accingeva a pagare (con tre milioni di euro) gli espropri eseguiti grazie ad una delibera d’urgenza adottata dal consiglio comunale. Si blocca anche la costruzione delle serre su una superficie di 230 ettari, per la quale la cooperativa dispone di un finanziamento esecutivo di 100 milioni di euro.
Tutto è condizionato dalla scadenza del 1 luglio. I lavori, il cui inizio era previsto alla fine di aprile, non potrebbero essere completati entro quella data. Agroverde e l’intero comprensorio di Gela chiedono perciò una modifica del Conto Energia che salvaguardi i progetti in itinere.