Sversamento di greggio a mare, 8 dirigenti Eni indagati per disastro colposo

 
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Gela. Otto avvisi di garanzia per lo sversamento di greggio sul letto del fiume Gela.

A 11 mesi di distanza dall’evento la procura di Gela ha chiuso le indagini per l’inquinamento da idrocarburi che il 4 giugno 2013, ha contaminato il letto del fiume Gela e l’area marina antistante la costa gelese fino al lido La Conchiglia. Indagati   cinque dirigenti  e tre operatori della Raffineria di Gela.

Quel giorno, dalle 5:25 circa e fino alle ore 6:45, dall’impianto Topping 1 della Raffineria di Gela è fuoriuscito  un gran quantitativo di greggio misto ad acqua attraverso uno scarico che si immette nel canale A. Il prodotto è così finito prima nel fiume Gela  e poi in mare con ampia dispersione.

Le indagini, su delega e coordinamento della Procura, sono state sviluppate da militari della Guardia Costiera di Gela e del Nucleo Speciale d’Intervento del Comando Generale di Roma e hanno visto l’apporto di consulenti tecnici.

 La procura ipotizza che l’evento sia  derivato da negligenze nella gestione degli impianti  e da carenze strutturali degli impianti  stessi. Il giorno dell’incidente si ritiene si sia verificata una catena di errori gestionali e operativi e di difetti di coordinamento tra l’impianto TOPPING 1 e il Parco Generale Serbatoi da cui proveniva il greggio da trattare nel TOPPING 1, nel caso caratterizzato da un abnorme contenuto di acqua.

Si stima una fuoriuscita di idrocarburi mista ad acqua di oltre 13.500 litri, con effetti sull’ambiente  arginati solo in parte dalle operazioni di messa in sicurezza d’emergenza. Ipotizzato anche il reato di disastro colposo.

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